Tutto pronto per l’inaugurazione di stasera della nuova edizione di Filmmaker Festival, alla sua 36ª edizione. La manifestazione promuove il cinema indipendente e di ricerca, con un’attenzione per il documentario e il cinema giovane sperimentale italiano. Sino al 24 novembre nelle sale di Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino e Cineteca Milano MIC. Il programma è estremamente variegato, indaga con profondità le principali tendenze dell’immagine contemporanea: dal cinema diretto alla fisicità del cinema in prima persona, dal film saggio alla testimonianza militante, dalla pellicola 16mm alla realtà virtuale. Il programma si articola in otto sezioni: 11 film al Concorso Internazionale, il Concorso Prospettive dedicato ad autori under 35 anni, Fuori concorso, Interferenze, Retrospettiva: Prometeo liberato – il "Nuovo Cinema" per Adriano Aprà, Filmmaker Expanded, Filmmaker Moderns, Teatro Sconfinato. In totale di 64 titoli di cui 40 prime mondiali e 11 prime italiane. All’apertura di stasera, alle 21.30 all’Arcobaleno Film Center, via Tunisia 11, si parte con Allégorie Citadine, nuovo cortometraggio di Alice Rohrwacher, fatto insieme all’artista francese JR. Si indaga qui il potere della fantasia attraverso i sogni di un ragazzino febbricitante addormentato a teatro. Ispirato al mito della caverna di Platone, il cortometraggio è ambientato in una Parigi che si anima con i murales di JR, al centro della narrazione un regista misterioso: Leos Carax stesso. Proprio lui è l’autore del secondo film d’apertura, “C’est pas moi“, in anteprima italiana dopo la presentazione a Cannes.
In concorso anche due film italiani: Via Campegna 58, scala I, Interno 8, 80421, Napoli di Donatella di Cicco, Massimo D’Anolfi e Martina Parenti con “Un documento“, girato all’interno della sezione di Etnopsichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano.
Luca Pacchiarini