
Un fermo immagine tratto da video della polizia mostra l'arresto di Rosario Greco (Ansa)
Vittoria, 4 giugno 2022 - Travolse e uccise con il suo Suv lanciato a folle velocità due cuginetti seduti sui gradini di casa. Ora, dopo tre anni, è uscito da carcere ed è ai domiciliari in attesa di un nuovo processo dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha cancellato la condanna ricevuta in primo e secondo grado.
Rosario Greco, il vittoriese condannato per omicidio stradale per l'uccisione dei due cuginetti Alessio e Simone D'Antonio, morti l'11 luglio 2019. già da tre giorni, ha lasciato il carcere e si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Vittoria. Rosario Greco, è stato condannato in primo e secondo grado ma la sentenza è stata annullata dalla Cassazione lo scorso marzo e rinviata ad altra sezione della Corte d'Appello di Catania. L'istanza è stata presentata dal legale di Greco, Nunzio Citrella. Greco era stato condannato a 9 anni, ma la Cassazione ha annullato la sentenza per un "vizio di motivazione" dell'appello, concernente il rigetto della perizia psichiatrica richiesta dalla difesa.
La sera dell'11 luglio del 2019 i due bambini erano seduti sullo scalino della porta di casa quando, una macchina a tutta velocita', li travolse. La macchina era guidata da Rosario Greco e gli altri tre passeggeri a bordo (fra cui un altro figlio di boss, Angelo Ventura) scapparono subito dopo l'accaduto.
I genitori
I genitori dei piccoli non ci stanno e sfogano tutta la loro amarezza: "Siamo arrabbiati e delusi, questa è una giustizia ingiusta - dice Alessandro D'Antonio - padre del piccolo Alessio. Non riusciamo a capire quale motivazione possa aver trovato il giudice per concedere i domiciliari. Non ha visto il filmato dell'investimento, non ha seguito il caso, non sa che sono morti due bambini? O ci sono altre ragioni? Non sono trascorsi nemmeno tre anni e già il responsabile va ai domiciliari", prosegue. La famiglia D'Antonio, nei giorni scorsi, ha ricordato il compleanno dei bambini: Alessio era nato il 29 maggio, Simone appena quattro giorni dopo, il 3 giugno. "Avrebbero compiuto 14 anni, l'età dei progetti. - prosegue - Avremmo dovuto festeggiare, pensare al patentino, al motorino. E invece abbiamo celebrato la messa di suffragio. E mentre noi scontiamo il nostro 'ergastolo a vità chi li ha uccisi lascia il carcere. Questo non posso accettarlo. È questo lo Stato ? È questa la giustizia ? Siamo molto arrabbiati. Qualche mese fa hanno annullato il processo in Cassazione, che ora dovrà essere rifatto. Ora la notizia della scarcerazione. Lo Stato ci ha deluso per la terza volta".
Gli avvocati
"L'annullamento della sentenza in Cassazione è dovuto ad un difetto di motivazione nel rigetto della perizia psichiatrica per Rosario Greco. Una motivazione tecnica, che non ci preoccupa. Ci prepariamo con serenità al nuovo processo, la cui data deve essere ancora fissata". Lo dice l'avvocato Daniele Scrofani, che rappresenta le famiglie dei due bambini travolti e uccisi da un suv guidato da Rosario Greco. Greco, condannato a 9 anni, è stato messo ai domiciliari. A marzo la Cassazione ha annullato la sentenza d'appello con rinvio. "Non conosciamo ancora le motivazioni della decisione di disporre i domiciliari. Il rapporto tra l'imputato e il giudice viene seguito dall'avvocato difensore, non coinvolge l'avvocato di parte civile. Ma attendiamo serenamente l'avvio del nuovo processo. I genitori, ovviamente, sono amareggiati. Ciò che stanno vivendo, dopo la morte dei bambini e con la vicenda processuale, è dolorosissimo", prosegue. "Non rilascio alcuna dichiarazione. C'è però troppo clamore mediatico", replica invece l'avvocato Nunzio Citrella, difensore di Rosario Greco.