Scuola, Azzolina: "Minimo 5 anni al Nord per i nuovi docenti"

Il vincolo, secondo la ministra dell’Istruzione, non sarebbe “una gabbia“ ma una “garanzia“ per la continuità didattica

Lucia Azzolina, ministro della pubblica istruzione

Lucia Azzolina, ministro della pubblica istruzione

Milano, 20 luglio 2020 - Una blindatura di "cinque anni" per il personale neoassunto delle scuole. È questa la strategia a cui pensa il ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, per fronteggiare il cronico problema dell’esodo dei docenti dalla Lombardia e dalle altre regioni del Nord verso il natìo centro-sud, una volta ottenuto il posto fisso.

Una situazione che diverrebbe ancora più esplosiva nel nuovo anno scolastico, con l’attività didattica stravolta dalle regole di distanziamento e dalle misure anti-Covid. Secondo una stima della Cisl Scuola locale sarebbero ben 35mila le cattedre scoperti in tutte le scuole di ogni ordine e grado nella nostra Regione a settembre, di cui 4.500 tra Milano e provincia, a seguito dell’accoglimento dei trasferimenti oltre che dei pensionamenti.

La ministra però ricorda che l’emergenza cattedre vuote non è esattamente una novità: "Il Nord soffre da anni, non certo da oggi, di carenza di personale nelle graduatorie per le assunzioni, per questo abbiamo fatto ripartire i concorsi e ideato la chiamata veloce". E poi la rivelazione: "Abbiamo previsto anche un vincolo di cinque anni per i neoassunti. Non è una ‘gabbia’, come la definiscono alcuni, ma la garanzia della continuità didattica per gli studenti. Ho lasciato la mia terra per lavorare al Nord, so di cosa parlo" sottolinea la titolare del dicastero di viale Trastevere. Non bisogna escludere che quest’anno possa agire nel corpo docente anche una fobia strisciante e neanche troppo inconscia nei confronti delle regioni del Nord, più compite dall’epidemia.

Per la ministra Azzolina "non dobbiamo avere paura ma sviluppare senso di responsabilità. Il Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute ha già fornito parametri chiari" ha detto parlando di sicurezza in aula.

La ministra Cinque Stelle ha inoltre schiacciato il pedale dell’acceleratore per bandire i concorsi per 78mila posti. Ha poi digitalizzato le graduatorie dei supplenti, "affinché in cattedra vada chi è preparato per insegnare". Anche se ieri non sono mancate le polemiche alla notizia che alle scuole materne e alle elementari potranno arrivare, come supplenti, degli studenti in Scienze della formazione primaria.