REDAZIONE CRONACA

Valanghe, rischio forte ovunque. Nel bresciano paese sotto la neve

A Bienno una valanga intorno a mezzogiorno ha impiegato vigili del fuoco e due elicotteri. Nel lecchese un grosso distacco sulla Grigna Settentrionale

La valanga a Campolaro di Bienno

Milano, 23 gennaio 2021 - Dopo il maltempo dei giorni scorsi, quella di oggi è stata una giornata delicata sulle montagne lombarde. Il pericolo era al livello 4 su 5 (quindi "forte") in quasi tutte le zone: Orobie occidentali, Retiche e Adamello. Livello 3 (marcato), invece, sulle prealpi. Questo perché nelle ultime 24 ore l'apporto di neve fresca è stato di 30-50 centimetri su tutti i settori e ha sovraccaricato ulteriormente la neve recente, non molto consolidata consolidata su molti pendii ripidi. Pericolosa anche la presenza diffusa di lastroni di nuova formazione. Neve abbondante e in movimento, dunque: un allarme che l'Arpa ha lanciato immediatamente e non a caso. Nella giornata di oggi, infatti, si sono verificate diverse valanghe, di cui almeno due molto grosse, una nel bresciano e una nel lecchese, che per fortuna non avrebbero provocato feriti. 

Il primo allarme è scattato intorno a mezzogiorno in provincia di Brescia, per una slavina abbattutasi su Campolaro (1.400 metri) dal Monte Trabucco, che fa parte del gruppo dell’Adamello Occidentale e sorge sopra la frazione del Comune di Bienno. Il distacco era di notevoli dimensioni, la valanga è scesa per circa un chilometro nell’alveo naturale della montagna e ha invaso per circa 200 metri la provinciale 345 del Crocedomini, ripiegando verso destra in direzione Bienno e andando così a invadere il piccolo abitato in mezzo alle case. La massa di neve è arrivata a un'altezza di circa 7-8 metri per un totale di almeno 10mila metri cubi stimati solo all’interno dell’abitato. Ha colpito e spostato alcune auto in sosta appartenenti a proprietari di seconde case, che non avrebbero dovuto essere lì poiché la frazione era stata fatta evacuare nei giorni scorsi proprio per il rischio valanghe. Alcune auto erano anche di alcuni scialpinisti visti salire in mattinata. L’unico abitante del posto che aveva avuto il permesso di di rimanere, perché allevatore con una stalla con 50 vacche, è stato sgomberato.

Sul posto sono stati inviati i vigili del fuoco di Darfo, Breno e Brescia, l’elicottero dei Vigili del Fuoco, l’ eliambulanza di Brescia e quella di Bergamo, i tecnici esperti della V Delegazione Bresciana Soccorso Alpino con anche cinofili da valanga, i carabinieri di Breno, i tecnici comunità montana di Valle Camonica con l’assessore alla Protezione civile Massimo Maugeri, il nivologo della provincia di Brescia, Federico Rota. Obiettivo, verificare nell'immediato se ci fossero persone rimaste travolte dalla slavina. Dopo cinque ore non è stato trovato nessuno e non c’è stata alcuna segnalazione di mancato rientro, le ricerche sono state sospese alle 17. 

In Comune si è deciso di presidiare h24 la strada di Crocedomini all’altezza della località Degna, a circa 1000 metri di quota, di modo da impedire l’accesso a Campolaro. Il nivologo dovrà verificare la tenuta dei versanti del Monte Trabucco che non hanno scaricato e che sono più pericolosi. Anche a Lozio, sempre in Valcamonica, si sono verificate due valanghe entrambe sopra Villa di Lozio. Anche lì interverrà il sevizio valanghe per le decisioni del caso. Stamani a Ponte di Legno era prevista una gara sulla Pista Casola Rossa, che è stata annullata perché ha nevicato troppo. Il rischio è ritenuto alto in tutta la Vallecamonica.

Paura anche a Pasturo, nel lecchese, dove una valanga con un fronte molto esteso, di circa 500 metri di larghezza, ha interessato oggi la zona di Comolli, a 1.850 metri di quota, nel comune di Pasturo, sulla Grigna Settentrionale. Il distacco è stato determinato dalle nevicate abbondanti e dai forti accumuli da vento dei giorni scorsi; non ha travolto persone. Ad avvisare è stato il gestore del rifugio “Antonietta al Pialeral”. Sul posto per un sopralluogo le squadre della Stazione di Valsassina Valvarrone della XIX Delegazione Lariana del Cnsas. La valanga ha lambito la traccia della salita invernale al Grignone.