Campagna vaccinale a rilento: calo vaccinazioni a Pasqua e allarme dosi

Dopo 100 giorni di campagna solo l'1,87% degli over 70 ha terminato il ciclo. Pressing del Governo sulle Regioni

Una siringa ospedaliera

Una siringa ospedaliera

Roma -  Dopo 100 giorni di campagna vaccinale in Italia ci sono quasi 3 milioni e mezzo di immunizzati totali (il 6,8% della popolazione over 16), ma tra gli ultrasettantenni solo l'11% ha ricevuto la prima dose e solo l'1,87% anche il richiamo, secondo il report settimanale del Commissariato all'emergenza. E mentre le dosi prenotate non arrivano, il Governo fa pressing sulle Regioni per aumentare il ritmo delle inoculazioni rallentate nel weekend pasquale: solo 92mila dosi inoculate. Ovvero ben l,ontane dall'obiettivo delle 500mila sperato dal generale Figliuolo. La sfida della Lombardia intanto è quella di terminare la vaccinazione degli over 80 entro lunedì prossimo anche perché il bilancio dei decessi in questa fascia è ancora alto, ieri ancora 82 morti.

Il ritardo

E' corsa contro il tempo in una fascia d'età (70-79 anni) che conta un quarto delle 400 vittime di media al giorno. Va meglio tra gli over 80 (41% dei decessi),  vaccinati al 30% con due dosi e al 56% con una dose. La campagna di massa cerca di alzare il livello oltre le 240 mila dosi in media al giorno, ma dopo il sensibile calo del weekend di Pasqua (87 mila dato provvisorio di domenica) l'obiettivo delle 300 mila iniezioni in 24 ore è ancora da raggiungere e quello delle 500 mila entro fine mese lontano. Pesa anche un arrivo previsto di dosi ad aprile limitato a 8 milioni, perfino meno degli 8,2 milioni di marzo. Le Regioni, soprattutto quelle più efficienti come Lazio e Veneto, vorrebbero più munizioni. "Facciamo 25 mila vaccinazioni al giorno - dice il governatore Nicola Zingaretti -, ma potremmo farne il triplo".

Pfizer 

Nel Veronese sono finite le dosi per il richiamo Pfizer e le prenotazioni sono state rimandate di alcuni giorni (l'azienda ha consegnato proprio oggi un altro carico all'Italia). "Abbiamo ricevuto 2,8 milioni di dosi nel weekend di Pasqua - dice il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé - e grazie al Comando Operativo di Vertice Interforze sono state distribuite nell'arco di 12 ore a tutte le Regioni". La macchina insomma attende di andare al massimo, ma il presidente della Puglia Michele Emiliano critica "chi ha utilizzato tutto lo stock vaccinale, che adesso sembra più veloce degli altri, senza pensare alla seconda dose, e chiede adesso dosi supplementari che non dovrebbe poter aver".

Decessi e scuole

Alla vaccinazione di massa si lega non solo l'abbattimento dei decessi, in Italia più numerosi che nel resto d'Europa, ma anche la riapertura sicura delle scuole, la priorità scelta dal governo  Al 2 aprile, secondo il report del commissariato, risultava vaccinato con una dose il 68% del personale dell'istruzione, ma appena lo 0,59% anche con il richiamo. Ben altri i numeri in alcune delle categorie che si era deciso di vaccinare per prime: è immunizzato con due dosi il 76% del personale sanitario - tra il quale il tasso di contagio è passato dal 6,7% all'1% - e il 72% degli ospiti delle Rsa, falcidiati dalla prima ondata, tra i quali sono crollati infezioni e decessi.

 Anziani e fragili

La chiave sembra essere proprio la vaccinazione dei più anziani e fragili, l'obiettivo principale indicato da Mario Draghi per il nuovo piano nazionale. In assoluto l'Italia non sta somministrando meno degli altri grandi Paesi europei, Gran Bretagna esclusa, ma è indietro sugli over 70 anche rispetto a Portogallo e Grecia. Un fattore decisivo in una nazione con l'età media più alta di tutte. Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), "arrivare il prima possibile a 20 milioni di vaccinati sarà una prima svolta importante in termini di riduzione dei nuovi casi". «Per ridurre sostanzialmente i contagi ci vorrebbe il 45-50% della popolazione vaccinata anche con una sola dose, più i tre milioni di guariti - dice Davide Tosi dell'Università dell'Insubria  -. A questi ritmi però avremo una percentuale sufficiente di  vaccinati solo all'inizio del prossimo anno». Ora, a 100 giorni dall'inizio della campagna, la percentuale dei vaccinati con almeno una dose è oltre il 15%.

 

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/vaccini-75enni-1.6207854