Sindaco, incarico pericoloso: "Aggressioni e minacce sono sempre più violente"

Lombardia, nel quattordicesimo report di Avviso Pubblico i 318 casi certificati dal 2010 a oggi. Il presidente dell’associazione: numeri stabili, preoccupa la crescita di modalità cruente

Gli atti intimidatori (Withub)

Gli atti intimidatori (Withub)

Milano – Numeri in calo rispetto al 2022, ma resta alta la preoccupazione per i numeri di amministratori locali che hanno ricevuto minacce e intimidazioni. Lo evidenzia il rapporto 2023 di Avviso Pubblico che, da 14 anni, tiene accesi i riflettori sul fenomeno “Amministratori sotto tiro“. Considerando il periodo 2010-2023, le quattro regioni in cui sono nate le cosiddette mafie storiche (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) hanno fatto registrare 3.110 casi, il 58% del totale nazionale. La prima regione del Centro-Nord è, invece, la Lombardia (318 casi). Tra le province, sempre considerando l’orizzonte temporale 2010-2023, Milano è al 12° posto in Italia con 118 casi di atti intimidatori rilevati; segue Varese con 46, Monza con 27, Bergamo con 22, Pavia con 19 come Brescia, Lecco con 16, Como con 15 Mantova con 13, Lodi e Cremona con 10, mentre chiude Sondrio con 3, tra i numeri più bassi in Italia.

Nel 2023 , in particolare, su tutto il territorio regionale sono stati denunciati (o comunque resi noti) 19 atti intimidatori, in leggero calo rispetto ai 23 del 2022, per un totale di 13 comuni colpiti. Tra le province, 6 hanno riguardato sindaci e amministrato del Milanese (Milano, Casorezzo, Pozzo d’Adda, Trezzano sul Naviglio), 4 la provincia di Varese (Lonate Pozzolo, Somma Lombardo), 4 quella di Pavia (Mortara, Trivolzio), 2 il Comasco (Erba, Fino Mornasco), 2 la provincia di Brescia (Provaglio d’Iseo, Soiano), 1 atto intimidatorio a Cremona (comune di Dovera).

"I dati sono più o meno stabili – commenta Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico – ma se togliamo alcuni picchi, siamo in presenza di una cronicizzazione presente ovunque, che attraversa in modo molto pesante anche il Centro-Nord. Altro aspetto su cui riflettere è l’uso della violenza, che incide in modo crescente: anche se calano i dati, diventano importanti e rilevanti le modalità con cui le aggressioni vengono perpetrate, attraverso violenza, incendi, minacce alle persone ed al patrimonio. Questo è l’elemento che sta emergendo e che contraddice il paradigma della democrazia". Altro grande tema è il sommerso, le minacce che sono ormai all’ordine del giorno sui social e che non vengono denunciate. "C’è una cifra oscura difficilmente decifrabile – sottolinea Montà – ma noi abbiamo evidenza del fatto che molte situazioni, anche gravi, partono da piani ‘minori’, come se la lettera o la minaccia sui social fosse considerata quasi inevitabilel".