Sciopero trasporti oggi 11 aprile: treni a rischio, orari e fasce di garanzie

L’agitazione proclamata dai sindacati Cgil e Uil. A Milano il prefetto precetta i lavoratori Atm: servizio regolare per metropolitana e mezzi di superficie

Stazione di Milano Cadorna deserta per lo sciopero dei treni (foto d'archivio)

Stazione di Milano Cadorna deserta per lo sciopero dei treni (foto d'archivio)

Milano, 11 aprile 2024 – Sciopero generale, oggi giovedì 11 aprile, indetto dai sindacati Cgil e Uil per protesta conto le morti sul lavoro e per chiedere una riforma fiscale e in generale maggiore attenzione alle politiche del lavoro. 

L’agitazione, proclamata dalle 9 alle 13,  coinvolge anche il settore dei trasporti, quello più critico dal momento che coinvolge centinaia di migliaia di pendolari. In Lombardia sono in particolare i treni, quelli regionali e quelli a lunga percorrenza, che potrebbero causare disagi, dal momento che i lavoratori Atm, precettati dal prefetto di Milano, non potranno aderire allo sciopero. Vediamo nel dettaglio la situazione. 

Trenord

I primi a fermarsi, alle 9 del mattino, saranno i ferrovieri. In una nota Trenord, la società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia, ha fatto sapere che “per la giornata di giovedì 11 aprile 2024, è stato proclamato uno sciopero nazionale dalle ore 09:01 alle ore 13:00 che potrà generare ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Lombardia”.

E ha aggiunto: “Il servizio regionale, suburbano, la lunga percorrenza di Trenord e il servizio aeroportuale potranno subire variazioni e cancellazioni. Le fasce orarie di garanzia non saranno interessate dallo sciopero e inoltre arriveranno a fine corsa i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 09:00 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 10:00”.

“Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express”, ha concluso Trenord. 

Fs Italiane e Italo

Sempre per quanto riguarda la rete ferroviaria, sarà coinvolto anche il personale del Gruppo Fs Italiane e Italo e l'agitazione durerà dalle 9 alle 13. Come previsto dalla legge verranno garantire le fasce orarie di tutela, ovvero orari in cui i servizi saranno comunque assicurati. Trenitalia ha fatto sapere che saranno garantiti i treni essenziali in partenza nella fascia oraria dalle 6.00 alle 9.00.

Atm

I lavoratori dell’Azienda trasporti milanesi (Atm) avrebbero dovuto scioperare quattro ore, dalle 20 alle 24, ma il prefetto di Milano Claudio Sgargaglia ha disposto la precettazione dei lavoratori. L’autorità pubblica ha deciso di imporre ai dipendenti di lavorare per evitare disagi alla mobilità in concomitanza dei due eventi che si svolgeranno quel giorno, cioè l’apertura del Forum del G7 Trasporti e la partita di calcio Milan-Roma, durante la quale si prevede un afflusso di 75mila tifosi. 

I motivi della protesta

Perché lo sciopero? A spiegarlo sono stati gli stessi sindacati. La prima richiesta è “zero morti sul lavoro”. “La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa”, hanno spiegato, chiedendo di “cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato”, di “superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati” e di “rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali”.

Poi, viene chiesta una “giusta riforma fiscale”. “Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua a essere pari a 90 miliardi all’anno - si legge in una nota congiunta di Cgil e Uil -. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati, non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze”.

Ultima motivazione, “rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.