Il Covid e la crisi dello sci, la montagna protesta

Le campane che oggi hanno suonato per un minuto nelle località sciisiche, un flash mob per richiamare l'attenzione sugli effetti della pandemia sul turismo

Il mondo della montagna si ferma per protestare

Il mondo della montagna si ferma per protestare

MIlano, 5 febbraio 2021 - Il mondo della montagna protesta con le campane che oggi hanno suonato per un minuto per richiamare l'attenzione  sulla crisi che ha colpito il turismo della a seguito della pandemia e dell'emergenza sanitaria. Un gesto simbolico che ha unito tutte le destinazioni legate al mondo della neve all'indomani dell'approvazione, da parte del Cts (Comitato tecnico scientifico), dei protocolli per la riapertura di impianti e piste prevista a metà febbraio. All'invito di #PerChiSuonaLaMontagna, lanciato dalla rivista «Sciare magazine», hanno risposto destinazioni montane delle Alpi e dell'Appennino, fino all'Etna. Da Cortina a Courmayeur, da Bormio a Livigno e Madesimo, da Cervinia al Sestriere. Poi Ponte di Legno e Tonale e le località dell'Appenino come Roccaraso. Numerose anche le località del Trentino, dove gli impianti di risalita dovrebbero riaprire il 17 febbraio secondo il nuovo Dpcm come Madonna di Campiglio. Tullio Serafini, presidente dell'Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo-Val Rendena, ha sottolineato il "messaggio positivo, propositivo e unitario di tutte le montagne d'Italia". Manifestazioni anche in Val di Sole, dove rappresentanti di commercianti, albergatori, maestri di sci, impiantisti si sono riuniti nella piazza davanti alla chiesa di Malè. 

Il Covid-19 e le misure di contenimento del governo varate in autunno presentano un conto salato anche per le Valli Olimpiche dove gli hotel registrano un calo del 90% del fatturato nel 2020 con prospettive simili per il primo semestre 2021 e un'eventuale riapertura a partire dal 15 febbraio e la possibilità di tenere aperti gli impianti non contribuirà a salvare la stagione. "Ripartire con il turismo è fondamentale per la sopravvivenza dell'industria delle neve e dell'intero indotto che genera a livello nazionale. Siamo alla vigilia di un grande evento come i Mondiali di Sci di Cortina 2021 e spero che questo coincida con l'uscita dal tunnel in cui sono finite tutte le stazioni sciistiche italiane". Così il sindaco di Sestriere Gianni Poncet, che ha preso parte al flash mob. «Un gesto condiviso per non restare in silenzio nel dramma, economico e sociale, che sta attraversando il sistema neve», spiega il primo cittadino dopo i rintocchi delle campane della chiesa di Sant'Edoardo.