Milano, 23 ottobre 2024 – Dalla difficoltà di contattare il proprio medico in tempi brevi alle lunghe liste d’attesa per prenotare esami o visite specialistiche, l’accesso alle cure sanitarie resta un percorso a ostacoli.
Lo conferma il nuovo Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva presso il Ministero della Salute, che mette insieme dati di varie fonti, comprese le segnalazioni arrivate dai cittadini. Per quanto riguarda la Lombardia, non mancano aspetti positivi rispetto ad altre regioni, ma restano le difficoltà segnalate dai cittadini per il mancato accesso alle prestazioni: circa una segnalazione su tre riguarda proprio questo aspetto, in crescita del 2,8% rispetto al 2022, dell’8,6% rispetto al 2021.
A seguire, con il 14,2%, il tema delle
cure primar ie (anche questo in crescita, +5,1% rispetto al 2022), ossia le difficoltà nel rapporto tra i cittadini e i Medici di Medicina generale e i Pediatri di Libera Scelta, nella continuità assistenziale e nel raccordo ospedale territorio.Poco sotto l’ambito dell’assistenza ospedaliera (13,3% nel 2023, -2,5% rispetto all’anno precedente), ossia le difficoltà relative ai pronto soccorso, ai ricoveri e alle dimissioni; con l’11,1% segue l’ambito dell’assistenza territoriale (+5,4% rispetto al 2022), ossia le criticità relative allo scarso coordinamento delle strutture sul territorio, alla carenza di personale, alla scarsa presa in carico del paziente. Sotto al 10%, ma comunque rilevante, l’ambito della prevenzione che nel 2023 raccoglie l’8,6% delle segnalazioni (era il 15,2% nell’anno precedente).
“Le segnalazioni del Rapporto civico ci restituiscono un fermo immagine da anni bloccato sull’accesso, la piaga della sanità pubblica, capace per la sua portata e per la sua trasversalità di mettere in secondo piano ogni altro ambito, dal governo della sicurezza, alla necessità di umanizzazione, persino alla qualità delle cure – dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.. Avere la percezione di trovare chiusa la porta di accesso al servizio sanitario - a causa delle difficoltà connesse alla desertificazione dei servizi, alla debolezza delle cure primarie, alla situazione dei pronto soccorso, alle lunghe liste di attesa - scolora gli altri problemi, pur rilevanti, e impedisce anche di cogliere le aree di miglioramento e innovazione o di assumere un atteggiamento fiducioso nelle riforme in corso”.
Le principali difficoltà di accesso alle sono determinate soprattutto da liste d’attesa bloccate, lunghe attese o difficoltà a contattare il Cup. Per la Lombardia, i dati disponibili sui tempi di attesa (la maggior parte non li mette a disposizione) parlano, ad esempio di 72 giorni per una visita cardiologica all’Asst Spedali Civili (a giugno 2024), 71 per un’ecografia all’addome completo, 53 giorni per una visita ginecologica in Asst Franciacorta. Aumentano, così, le persone che rinunciano alle cure: in Lombardia, nel 2023 le prestazioni erogate sono state il 2% in meno del 2022.