Nuovo stadio di San Siro, scontro sul referendum: i residenti insistono, Sala contrario

I comitati davanti a Palazzo Marino: cartellino giallo alla Giunta. Il sindaco: niente ripensamenti sul nuovo stadio

I residenti di San Siro davanti al Comune mostrano i cartellini gialli alla Giunta Sala

I residenti di San Siro davanti al Comune mostrano i cartellini gialli alla Giunta Sala

Milano - I militanti del comitato contro il nuovo stadio a San Siro si presentano a fine mattinata davanti a Palazzo Marino con pettorine e cartellini gialli per "ammonire" la Giunta Sala. La presidente del comitato di coordinamento San Siro Gabriella Bruschi è netta: "Seguiremo tutte le strade: il dibattito pubblico, il referendum e il ricorso legale. Le proveremo tutte pur di non far demolire la Scala del calcio". Sul cartellino giallo che i residenti del quartiere mostrano ci sono le 23 ragioni per dire "no" al nuovo impianto chiesto da Milan e Inter e "sì" alla ristrutturazione del Meazza.

«Stiamo studiando che tipo di referendum proporre e con quale quesito – continua la Bruschi –. Stiamo valutando se farlo non solo milanese ma nazionale. Le 15 mila firme per il referendum cittadino? Raccoglierle è possibile, anche on line. Intanto valutiamo la raccolta delle mille firme per avviare l’iter. Abbiamo 120 giorni". Non è finita. "Stiamo valutando con i nostri legali anche un ricorso al Tar. Questo progetto è un insulto al bene pubblico, i terreni di cui parliamo sono del Comune, non di Milan e Inter". Davanti a Palazzo Marino, al fianco dei residenti contrari al nuovo stadio, ci sono anche alcuni politici. In piazza, per il centrosinistra, c’è il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi, colui che ha proposto il dibattito pubblico su San Siro: "Presenterò la delibera in Consiglio la prossima settimana, il dibattito pubblico sarà un passaggio importantissimo".

Per il centrodestra , invece, è in campo il consigliere di FI Marco Bestetti: "Sala aveva già l’accordo con i club prima delle Comunali, ma non ne ha parlato per evitare imbarazzi con gli elettori contrari alla demolizione del Meazza. Il referendum? Se il sindaco non porta in Consiglio comunale la delibera sul nuovo San Siro, la consultazione popolare è la strada più democratica e trasparente". A metà pomeriggio, a margine di un convegno al Teatro Parenti, il sindaco Sala parte al contrattacco: "Dibattito pubblico su San Siro? Va sempre bene discutere ed approfondire. Ma se il dibattito è sul nuovo stadio “sì o no’’, non va bene. Ho portato le società ad accettare le nostre condizioni (in primis, la riduzione della volumetrie a 0,35, la quota prevista nell’attuale Pgt, ndr). Non c’è più spazio per ripensamenti. Destinare parte degli oneri di urbanizzazione alle case popolari di San Siro? Sono della Regione, dovremo discuterne con loro. Per i club la priorità è il nuovo stadio". Sala, poi, boccia la consultazione: "I referendum vanno tenuti su questioni etiche. Noi siamo delegati dai cittadini a decidere. Sono radicalmente contrario al referendum".

Una posizione che non convince l’ex consigliere comunale Basilio Rizzo: "Il referendum cittadino non è un bene nella disponibilità del sindaco. C’è un regolamento comunale sulla partecipazione che prevede la consultazione". Intanto Gabriele Mariani, ex candidato sindaco di Milano in Comune Gabriele Mariani, afferma: "Dibattito pubblico e referendum vanno portati avanti assieme". Il capogruppo di FI Alessandro De Chirico non è d’accordo: "Nessun referendum, nessun dibattito pubblico. Ciò che deve fare il Consiglio comunale è istituire una commissione speciale Stadio".