Brescia – Sempre meno domande e percettori di reddito di cittadinanza: in Lombardia si è passati da oltre 81mila nuclei che percepivano reddito o pensione di cittadinanza ad aprile 2022 a poco più di 61.300 ad aprile 2023. Lo rileva l’Inps, nell’ultimo monitoraggio che evidenzia un calo generalizzato di domande.
La situazione attuale
In Lombardia, tra gennaio e aprile 2023, i nuclei richiedenti l’accesso a reddito o pensione di cittadinanza sono stati 31.884, l’8,7% del totale nazionale: 13.031 solo nel Milanese, 3.531 nel Bresciano, 2.508 in provincia di Bergamo, 1.326 a Como, 292 a Sondrio, 645 a Lecco.
Per valutare l’andamento nel tempo, si possono prendere in considerazione i dati del mese di aprile: nel 2023 in Lombardia sono state 109.667 le persone coinvolte, con un importo medio mensile di 490,38 euro (la cifra più alta a Pavia, 521 euro, la più bassa a Sondrio, 444 euro, mentre a Brescia la media è di 483, a Bergamo di 484,5, a Como di 481, a Lecco di 462,72).
L’assegno lombardo è decisamente sotto la media nazionale che si attesta a quota 571,11 euro a nucleo. La maggior parte dei percettori è concentrata a Milano, Brescia e Varese.
Il confronto con 2022 e 2021
Un anno fa, ad aprile 2022, erano invece 163.349 i beneficiari, per un importo di 487,52 euro medio mensile (512 euro a Pavia, sempre al primo posto come valore, Sondrio ultimo con 463). Ad aprile 2021 i nuclei coinvolti erano oltre 90.500, il 30% in più del 2023 per un totale di 186.714 persone (481 euro l’importo medio).
Di fatto in due anni si è assistito a un calo del 41%, quasi un dimezzamento. Nel complesso, a livello regionale, tra gennaio e aprile, in Lombardia i nuclei percettori di almeno una mensilità di reddito o pensione sono stati 88.406 (166.336 le persone coinvolte, per un importo medio di 489,59 euro); per avere un confronto più o meno omogeneo, bisogna risalire ai dati del 2019, relativi al periodo aprile-dicembre, quando i nuclei interessati furono 94.233, ma le persone coinvolte oltre 213mila.
I perché del calo
Le ragioni del calo possono essere diverse. La ripresa dell’andamento del mercato del lavoro ha sicuramente inciso, ma le richieste possono essere state scoraggiate dalle ultime novità introdotte dal Governo, che ha limitato a sette mesi la copertura del reddito di cittadinanza a partire dal primo gennaio e dall’intenzione di dismettere questa misura, a favore di nuovi supporti al reddito.