Razzo cinese in caduta libera, l'impatto domani notte. L'Italia tra i bersagli

Per la Protezione Civile non si possono ancora escludere tre differenti traiettorie che potrebbero interessare il Centro-Sud

L'incubo viene dal cielo ma al momento sembra remota anche se non esclusa  la caduta sul territorio italiano di uno o più frammenti dello stadio centrale del razzo cinese Lunga marcia 5B in rientro incontrollato in atmosfera. In base alle previsioni attuali di caduta,  La Protezione Civile ha fatto sapere che, dalle misurazioni, non si possono ancora escludere tre differenti traiettorie verso l'Italia. Queste ultime potrebbero interessare il Centro-Sud, in particolare Lazio (da Latina verso Sud), Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Le ultime previsioni aggiornate, elaborate dall'americana Aerospace Corporation, collocano la caduta intorno alle 21:24 (ora italiana) di domani sabato 30 luglio, con uno spazio temporale variabile di circa 7 ore. Un allarme simile si era avuto ai primi di  maggio 2021 e anche in qul caso si trattava di un razzo commerciale cinese poi finito in mare vicino alle Maldive. E le probabilità che anche questo razzo finisca in mare sono statisticamente altissime.

L'esperto

"Più ci avviciniamo all'evento e più si restringe la finestra di incertezza, anche se il margine di errore rimane sostanziale fino all'ultimo: solo a posteriori si può avere un'idea di dove siano caduti i frammenti", spiega Luciano Anselmo, ricercatore presso l'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione Alessandro Faedo del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale.

Il peso del satellite

"Abbiamo a che fare con un oggetto che pesa all'incirca 22 tonnellate: sebbene sarà in gran parte bruciato e atomizzato dal rientro in atmosfera - precisa l'esperto - è comunque plausibile che sopravvivano e cadano al suolo (o in mare) dei frammenti solidi per una massa complessiva di circa 5 tonnellate". La porzione che potrebbe rivelarsi più resistente "è il blocco con i due motori a idrogeno e ossigeno liquido: usati per la propulsione, sono realizzati con materiali che resistono molto bene al calore, perché altrimenti si fonderebbero durante il funzionamento. Questo blocco motori - aggiunge Anselmo - ha una massa di circa 2-3 tonnellate: è probabile che si frammenti nell'impatto con l'atmosfera, ma potrebbe comunque generare detriti piuttosto massicci e dunque potenzialmente pericolosi".

Allerta europea

 L'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea nelle scorse ore comunque ha avvertito sette stati  di essere in allerta . Malta, l'Italia, la Francia, la Grecia, il Portogallo, Spagna e la Bulgaria sono state incaricate di applicare restrizioni per un'area di 200 chilometri  .

La Difesa 

Il Centro Space Situational Awareness di Poggio Renatico, in coordinamento con il Comando delle Operazioni Spaziali della Difesa, che opera alle dipendenze del Comando Operativo di Vertice Interforze, sta monitorando il rientro incontrollato nell'atmosfera del secondo stadio di un razzo cinese che, il 24 luglio scorso, aveva portato in orbita il modulo Wentian della stazione spaziale della Repubblica Popolare Cinese. E' quanto si legge in una nota dello Stato Maggiore della Difesa.  Ad oggi, l'ingresso nell'atmosfera è stimato nella tarda notte di sabato 30 luglio, significando che ulteriori misurazioni permetteranno di definire con più precisione i parametri di rientro. 

Protezione civile

Ieri si era tenuta una riunione del Comitato operativo nazionale, convocato dal capo dipartimento Fabrizio Curcio per fare il punto sul rientro sulla terra del secondo stadio del lanciatore cinese PRC-CZ5B: era stata comunque ritenuta bassa la possibilità che uno o più frammenti del razzo potesserocolpire l'Italia, ma non è stato possibile escluderla totalmente. La Protezione civile  era stata allertata per un evento simile nel maggio del 2021, in occasione del rientro incontrollato sulla Terra del lanciatore spaziale cinese Lunga marcia 5B. In quel caso erano previste tre traiettorie che avrebbero potuto coinvolgere l'Italia e, in particolare 9 regioni del centro-sud, cioè Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nel maggio 2020 frammenti di un altro lanciatore Lunga Marcia 5B cinese erano finiti in una zona popolata dell'Africa, in Costa d'Avoria, e danneggiato edifici ma senza causare feriti.