GIULIO MOLA
Cronaca

Calcio, provini a pagamento per baby giocatori: attenzione alle truffe

Sono tanti gli annunci con richieste di soldi ai genitori dei baby calciatori (anche per schede tecniche)

Bambini che giocano a calcio

Milano, 4 maggio 2023 –  «Questi sono giorni di rinascita e di ricarica in vista delle sfide che si prospettano. Non bisogna arrendersi mai e si deve dare sempre il 100% senza rimpianti. Se il vostro sogno è giocare a calcio, contattatemi per dei provini o stage (a pagamento), vi metteremo in contatto con i nostri collaboratori presenti in tutta Italia. Gradita scheda tecnica professionale (nel caso ve la facciamo noi), voglia di mettersi in gioco e soprattutto voglia di giocare a calcio!". L’annuncio del talent scout (?) di nome Giacomo parla chiaro, per pubblicizzarlo usa il modo più diretto, la sua pagina “social“.

Non si sa che volto abbia l’uomo, dice di lavorare per un’agenzia che seleziona giovani calciatori (numerosi i servizi offerti, dalla “redazione della scheda tecnica“ per un costo di 30 euro alla valorizzazione della stessa nei club in Italia e all’estero) ma sicuramente è un discreto venditore di sogni.

Siamo in piena primavera, che per molti vuol dire stagione di cambiamenti. Basta parlare di pallone e di provini per attirare le attenzioni dei ragazzi ma soprattutto dei genitori ambiziosi (e un tantino sprovveduti) pronti a cadere nella trappola delle truffe. Già, perché non tutti lo sanno, ma in Italia non è contemplato il “provino a pagamento“ per i ragazzi (e in generale per tutti i calciatori), neppure se si prova a raggirare la questione con un’altra parolina magica, “stage“. Insomma, versare del denaro per maxiraduni dove 50-60 ragazzi tutti insieme vanno in campo, a turno, per un paio d’ore, è un primo vero campanello d’allarme.

Perciò è opportuno avvertire papà e mamme dei giovani calciatori: non fate troppo affidamento sui cosiddetti provini proposti da faccendieri di ogni sorta, ma affidatevi alla normativa ufficiale del Settore Giovanile Scolastico della Figc. Che parla chiaro, perché dice quel che si può fare e soprattutto con chi, prima dei classici “open day“ di luglio. Col comunicato numero 131 dello scorso 12 aprile viene pubblicato l’aggiornamento dell’elenco delle società autorizzate ad organizzare raduni di selezione ed a sottoporre a prova giovani calciatori di età compresa fra i 10 e i 16 anni, sia residenti nella regione di appartenenza che provenienti da altre parti d’Italia.

E invece, purtroppo, esiste un “mondo di mezzo”. Dove, infiltrati tra tante persone ingenue che annaspano in poco tempo, c’è un sottobosco popolato di pseudo osservatori, pseudo procuratori e pseudo dirigenti. Personaggi poco affidabili e non qualificati che, indisturbati, sguazzano. Mentre i genitori e i ragazzi si illudono, annebbiati dai paroloni dei millantatori. Vero, non sempre è facile riconoscere loschi individui che si presentano in modo garbato e convincente, anche sui “social“.

Però alcune cose bisogna saperle: procuratori e intermediari, per essere ritenuti regolari e autorizzati a rappresentare un giocatore (dai 16 anni in su), sono tenuti a registrarsi iscrivendosi al registro FIGC, con validità annuale. In assenza di iscrizione, il “falso“ agente potrà fare ciò che vuole sulla pelle del giovane o della sua famiglia. Solo perché i genitori lo hanno autorizzato, raggirati da promesse o convinti a suon di regali (dalla playstation a scarpe da calcio griffate).

Ma poi è importante prestare molta attenzione alle proposte di provini: sono tanti i genitori convinti dal “furbetto” di turno che chiede una certa somma in cambio di alcune apparizioni nei centri sportivi di società professionistiche. Ma perché cadere nel tranello e addirittura pagare se non c’è procura e neppure intermediazione? Non solo. Bisogna stare lontani da chi pratica il vecchio stile “pagate vitto e alloggio”. Una società davvero interessata investe concretamente sul ragazzo. E non ha certo bisogno di un curriculum a pagamento per convincersi delle qualità del giovanotto.