GIULIA BONEZZI
Cronaca

Sanità lombarda, prenotazioni visite ed esami: Cup unico in otto ospedali dal 2024. Ecco quali

Tre sedi nel Bresciano, poi Cremona, Crema, Lodi e due aziende sanitarie bergamaschi. Il piano terminerà solo nel 2026

Il Cup di un ospedale e, nel tondo, Guido Bertolaso

Il Cup di un ospedale e, nel tondo, Guido Bertolaso

Milano – Il Cup unico, un solo centro di prenotazione per tutte le prestazioni del servizio sanitario lombardo, partirà l’anno prossimo, ma con a bordo solo otto aziende sanitarie pubbliche su 32 (27 Asst e cinque Irccs); altre 12 si aggiungeranno l’anno successivo, l’ultima dozzina nel 2026. Quanto alle strutture private convenzionate, con loro "stiamo ancora definendo il cronoprogramma" per includere le prestazioni che erogano per il servizio sanitario regionale nel Cup unico "a partire dal 2024", e anche se "non ne sono entusiaste entreranno, punto", assicura l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso.

Che al Consiglio regionale aveva già chiarito come l’implementazione del Centro unico di prenotazione che la Regione promette da quasi sette anni richiedesse tempi più lunghi di quelli che lui stesso aveva ipotizzato in primavera. Ieri, alla Commissione Bilancio del Pirellone, li ha dettagliati: il bando di Aria, partito il 19 settembre attraverso l’adesione a un accordo quadro di Consip, dovrebbe essere aggiudicato a dicembre, per iniziare da gennaio 2024 "l’avvio effettivo del Cup unico, una procedura graduale".

Le prime otto Asst a entrare nel nuovo regime (in cui non sono più gli ospedali a “condividere“ appuntamenti ma l’infrastruttura è unica per tutte le prenotazioni col servizio sanitario regionale) saranno le bresciane Civile, Franciacorta e del Garda, quelle di Cremona, Crema e Lodi e la Papa Giovanni di Bergamo, che le Asst di Bergamo Est e Ovest dovrebbero seguire nel 2025 insieme a un’altra decina di strutture. Nel 2026 dovrebbero aggiungersi le ultime, mandando in pensione l’attuale sistema articolato in Cup aziendali "che lavorano in modo eccellente ma autonomo" dunque "farraginoso. Non dico sia da incolpare per i tempi d’attesa ma ne è un co-fattore", sottolinea Bertolaso.

Le opposizioni insorgono sui tempi: "Il sistema non sarà pienamente operativo prima del 2027", osserva il pentastellato Nicola Di Marco, mentre il dem Pietro Bussolati avanza dubbi sulla possibilità di realizzarlo in tre anni, "quando il Lazio ne ha impiegati cinque", e i suoi colleghi Pierfrancesco Majorino e Carlo Borghetti aggiungono che "non c’è nessuna certezza sulla tempistica dell’adesione dei privati", puntando il dito anche sui costi del nuovo Cup (67,3 milioni totali, di cui quasi 32 nei prossimi quattro anni, 24 per le strutture pubbliche e poco meno di 8 per i privati accreditati). L’amministratore di Aria, Lorenzo Gubian, rimarca che sono tecnologicamente giustificati dalla necessità di "ricreare le articolazioni" con i sistemi informatici di 32 aziende pubbliche e oltre duecento convenzionate, e di formare il personale. Bertolaso aggiunge: "È impensabile che un passaggio del genere avvenga in un giorno. Vedremo a fine 2026 se avremo il sistema completamente in funzione o se dovremo chiedere scusa".