FEDERICA PACELLA
Cronaca

Nuovi nati, la curva torna a salire in Lombardia: quasi 300 parti in più di un anno fa

La regione in controtendenza rispetto al panorama nazionale dove la discesa è ancora in atto. Il lieve rialzo non basta a compensare un decennio caratterizzato da culle sempre più vuote

Neonato

Neonato

Brescia -  Parti in calo ma non in Lombardia, dove nel 2021 si è registrato un seppur lieve stop alla flessione, in controtendenza rispetto al quadro nazionale. Dal nuovo report del Ministero della salute sui certificati di assistenza al parto risulta che in Lombardia, nel complesso, ce ne siano stati 68.180 (per un totale di 69.322 nati, di cui 69.136 nati vivi) rispetto ai 67.898 del 2020, ma in netto calo rispetto ai 72.657 del 2019. A livello nazionale, il trend è stato decisamente peggiore, con 392.848 nati complessivamente nel 2021 rispetto ai 397.217 del 2020 ed ai 414.410 del 2019.

Sarà interessante capire se questo piccolo incremento sarà mantenuto anche negli anni a venire, ma di certo c’è che non può compensare il calo drastico registrato negli ultimi anni. A partire dal 2008, anno della grande crisi internazionale, praticamente tutte le province lombarde hanno registrato una riduzione di nuovi nati (dal 2002 al 2008 solo Sondrio era in ‘rosso’), con punte del -38,4% nella Bergamasca e del 35,7% nel Bresciano. Diverse le cause delle ‘culle vuote’, a partire dall’età sempre più over 30 delle mamme (in aumento anche l’età dei genitori stranieri) che porta con sé una tendenza ad avere meno figli.

In Lombardia, in particolare, il 64,95% delle madri, nel 2021, aveva fra i 30 ed i 39 anni, ed un 10,34% era sopra i 40. Guardando alle modalità di parto, i cesarei sono il 23% nelle strutture pubbliche, il 24% in quelle accreditate, sotto la media nazionale del 31,2% (al primo posto la Campania col 50%): per il Ministero, c’è, in generale, un eccessivo ricorso all’espletamento del parto per via chirurgica, anche se la tendenza è alla diminuzione, in linea con le indicazioni per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita. La Lombardia è invece al primo posto per la procreazione assistita, 2650 nel 2021 su un totale di 11.418 in tutta Italia; di questi il 44,60% sono avvenuti col cesareo.