Morire a 14 anni, storie di cyberbullismo e revenge porn

Il bullismo digitale: la diffusione in Italia, i modi per difendersi e i rischi penali per i colpevoli. Ecco la quarta puntata di "Dieci", il nuovo format multimediale de Il Giorno

Con cyberbullismo si intende un atto aggressivo o molesto compiuto sul web

Con cyberbullismo si intende un atto aggressivo o molesto compiuto sul web

Questa è la quarta puntata del nostro nuovo format multimediale, Dieci. Ogni settimana un argomento raccontato con testi, foto, video e infografiche. Perché Dieci? Perché ogni storia è composta da dieci pagine. L'informazione semplice, ma spiegata bene

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«Le parole fanno più male delle botte». Sono queste le parole lasciate da una ragazza di 14 anni appena prima di togliersi la vita. Era il gennaio 2013 e lei si chiamava Carolina Picchio. Coperta di insulti, umiliata da un video in cui i suoi coetanei, mentre lei era priva di coscienza, giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali. 

All’epoca nessuno parlava di cyberbullismo, «ma i ragazzi con quei telefonini e quei computer si stavano già massacrando», racconta Paolo Picchio, il padre di Carolina che con le lacrime agli occhi ricorda quella tragedia e rinnova ogni giorno il suo impegno per spiegare quanto, davvero, le parole possano fare più male delle botte. «Ho sentito l’esigenza di incontrare i ragazzi nelle scuole, negli oratori, nei centri sportivi: quando parlo della storia di Carolina cala il silenzio, li vedo riflettere. Poi le domande, tante, e sempre toccanti».

Con “Fondazione Carolina” papà Paolo ha incontrato più di 120mila ragazzi negli ultimi tre anni, insieme ad esperti ha formato decine di migliaia di insegnanti, educatori, genitori: «Manca l’empatia e l’attenzione che bisognerebbe avere con i figli, mancano gli abbracci, manca quella fisicità di cui i ragazzi hanno bisogno», spiega papà Paolo.

Il tema del cyberbullismo diventa quindi centrale in una società, com’è quella di oggi, dove la rete gioca un ruolo determinante, e non solo per i più giovani: «Toglierei il cellulare a certi cinquantenni», dice con un amaro sorriso Paolo Picchio. Ed in effetti proprio la figura dell’adulto è fondamentale nella formazione dei più piccoli, ci vogliono regole precise, ci vuole l’esempio ma soprattutto grande attenzione e coinvolgimento.

Il cyberbullismo, allora, lo abbiamo fatto raccontare agli esperti del settore: Ivano Zoppi, segretario generale di “Fondazione Carolina; Anna Livia Pennetta, l’avvocato della famiglia Picchio che ha seguito il processo per la morte di Carolina,che spiega i risvolti civili e penali, le conseguenze a cui vanno incontro i cyberbulli ma anche i loro genitori, e gli strumenti che la vittima ha in mano per difendersi, infine, Paolo Picchio, il papà di Carolina.