REDAZIONE CRONACA

La Micron non licenzierà più Salvi anche gli ultimi cassintegrati

Dal 22 luglio scattava la mobilità. Ok all’accordo dal ministro Guidi di Antonio Caccamo

La Micron di Agrate

Vimercate, 14 luglio 2015 - La Micron, gigante multinazionale della microelettronica, non licenzia più. Sono salvi i 12 dipendenti – 11 lavorano nelle sedi di Vimercate e Agrate Brianza – ancora in cassa integrazione straordinaria alla fine di una riorganizzazione che l’anno scorso ha coinvolto 419 persone. Il 22 luglio sarebbero finiti in mobilità. Saranno invece rioccupati in azienda. La svolta era nell’aria. Anticipata la settimana scorsa dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Fim, Fiom e Uil a questo punto hanno sospeso le iniziative di protesta. Per Pietro Occhiuto, della segreteria Fiom Cgil Monza e Brianza, a pagare è stata la lotta: «È stato fondamentale il contributo generoso di tutti i lavoratori della Micron e della StMicroelectronics. È stato importante anche l’impegno delle istituzioni e dei parlamentari locali». L’azienda nei prossimi giorni comunicherà con precisione dove intende rioccupare i 12 lavoratori. Dettagli da definire prima dell’incontro (conclusivo) al ministero del Lavoro per siglare l’accordo e dire addio per sempre alla procedura di mobilità. La vicenda della Micron è emblematica per capire lo stato in cui versa la microelettronica italiana.

Per Nicola Alberta, segretario della Fim lombarda, se si vuole evitare il ripetersi di altri casi come questo «occorre insistere nei confronti del Governo e delle Regioni, oltre che delle aziende, per dare slancio a questo settore strategico». La multinazionale americana delle memorie occupa in Italia 740 persone: 280 a Vimercate e Agrate, 260 a Catania, 95 ad Arzano, 25 a Padova, 85 ad Avezzano. Nel 2010 aveva acquisito la Numonyx, azienda costituita tre anni prima da Intel ed StMicroelectronics, il gigante italo-francese dei semiconduttori di Agrate Brianza. Nonostante utili e fatturato in crescita, nel 2014 aveva dichiarato 419 esuberi. La riorganizzazione è sfociata, dopo un lungo braccio di ferro, in un accordo che ha permesso di evitare i licenziamenti. Fim, Fiom e Uilm sollecitano un’iniziativa pubblica a favore dell’hi-tech italiano. E si preparano a combattere una nuova battaglia per evitare il licenziamento di 23 lavoratori dell’Alcatel Lucent di Vimercate.