
1958 : entra in vigore la legge Merlin
Milano, 19 ottobre 2017 - Angelina, detta Lina, Merlin. Prima donna ad essere eletta al Senato della Repubblica. A 130 anni dalla nascita (nel Veneto), un convegno riscopre la sua Milano. La sua città d’adozione, nel quartiere di Lambrate, via Catalani 63, dove fu decisa l’insurrezione partigiana. E dove lei vorrà sempre abitare, sempre in periferia, via Martignoni, anche da senatrice (lo ricorderà Paola Signorini dell’Università Bicocca). E dove vorrà essere sepolta: l’accoglieranno nel Famedio. Battagliera. Scomoda. Il regime fascista la mandò al confino in Barbagia. Né seppe farsi molti amici nella capitale del dopoguerra, che giudicava dominato da «fascisti rilegittimati, analfabeti politici e servitorelli dello stalinismo», guadagnandosi le battute poco cavalleresche dei colleghi nei corridoi di Palazzo Madama. Ora, la Fondazione Anna Kuliscioff, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Milano, dove domani, ore 15, tra i relatori interverrà anche l’assessore Cristina Tajani, si propone di far luce sulla passione e su tutta l’attività della Merlin. Anche «la clausola di nubilato» (che imponeva il licenziamento alle lavoratrici che si sposavano) che fece sopprimere nei contratti di lavoro. Oltre a sopprimere i postriboli pubblici con la famosa legge cui ha legato il suo nome.
Certo, non è inutile rileggersi «Lettere dalle case chiuse», pubblicata a Milano nel 1955 da Edizioni Avanti-Collana del Gallo, bella copertina di Albe Steiner. Antologia degli scritti, di consenso o polemici, spediti dalle prostitute italiane a colei che si era battuta per liberarle dalle case di tolleranza. Nell’introdurre la ristampa a cura della Fondazione Kuliscioff, il presidente Walter Galbusera annota: «La socialista, che in un articolo della Costituzione formulò la parità tra uomo e donna, non si illudeva di abolire la prostituzione, ma voleva abolirne lo sfruttamento, a maggior ragione da parte dello Stato. Dal 1958 tutti i governi, di qualunque colore, i Parlamenti e le forze politiche, hanno sempre assunto la linea della tacita tolleranza. Il fenomeno del lenocinio organizzato ha cambiato aspetto, e la realtà è spesso di gran lunga peggiore del passato. Per cui, si può affermare che l’eredità del lavoro della Merlin sia stata tradita». Ma anche altre interessanti voci si potranno ascoltare, nella performance teatrale curata da Livia Bonetti, protagoniste le allieve dell’Istituto Istruzione Superiore Caterina da Siena: «Il nostro incontro con Lina». Che in questo storico laboratorio milanese di coesione sociale e di innovativi percorsi formativi aveva insegnato, (senza stipendio), prima di essere nominata Commissario per l’Istruzione di tutta la Lombardia.