Gli angeli e la Pasqua. “Se vengono a bussare alla vostra porta, non mandateli via tristi”

L’arcivescovo di Milano scrive per i lettori de Il Giorno

L'arcivescovo Mario Delpini

L'arcivescovo Mario Delpini

In occasione della Pasqua pubblichiamo un intervento di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano

Erano due? Era uno solo? Quanti erano gli angeli che il giorno di Pasqua annunciarono la risurrezione alle donne? In verità ad ogni ricorrenza della festa di Pasqua vengono mandate moltitudini di angeli non più al sepolcro in Gerusalemme, ma in ogni parte della terra, persino a Milano. Sono angeli che vestono nei modi più diversi: portano vesti bianche, ma anche tuniche colorate, ma anche giacca e cravatta, ma anche tute da lavoro, indumenti da sala operatoria, divise di vigili e forze dell’ordine. Vanno dappertutto, bussano a tutte le porte, suonano tutte le campane, parlano tutte le lingue.

Verso sera tornano a fare rapporto all’Arcangelo che li ha inviati. C’è uno che racconta quasi singhiozzando: “Ho bussato, ma non mi hanno aperto; ho chiamato, ma non hanno risposto”. L’Arcangelo lo consola come può: “Gli uomini sono sempre indaffarati, forse non hanno sentito. Prova ancora domani”. C’è un altro che racconta con un tono piuttosto risentito: “Ho fermato gente per strada per consegnare il messaggio. Mi hanno guardato con sospetto. Mi hanno preso a male parole”. L’Arcangelo lo consola: “Non prendertela poi tanto! Hanno trattato male il Signore: che cosa pretendi, che sarà facile per te?”.

La storia va avanti più o meno così da diverse centinaia di anni. “Non ti sembra uno sperpero, Arcangelo di Dio, continuare a inviare messaggeri di un messaggio che nessuno aspetta?” “Che vuoi che ti dica, figlio d’uomo? – risponde l’Arcangelo di Dio - La verità è questa: basta una porta che si apra, che un cuore che si rallegri, che uno comincia a sperare, per giustificare tutta l’impresa. Noi qui abbiamo tempo e il Signore non si stanca di offrire la gioia di Pasqua. Ogni volta che la gioia viene accolta c’è un angelo in più. Forse anche tu sei interessato all’impresa? Allora vieni: c’è molto da fare!”.

Una raccomandazione, dunque: se quest’oggi un angelo viene a bussare, non mandatelo via triste. Chiedetegli piuttosto come si potrebbe andare con lui a seminare gioia nella città che non aspetta angeli di Dio.