
Paolo Castelli durante una giornata di lavoro
Mandello del Lario (Lecco), 17 gennaio 2016 - Il negozio di paese che sfida la grande distribuzione è sul Lario con le attività di Mandello e Perledo di Paolo Castelli. Titolare del negozio al 2008, socio nel 2004, entrato 1996 come dipendente nel negozio aperto dal padre e dallo zio nel 1977. Castelli ha cambiato modo di lavorare, ha introdotto innovazione e idee, il negozio di Mandello è aperto da 1.800 giorni, l’ultimo giorno di chiusura risale al 1 gennaio 2010 ma ora si fermerà il 18 e 19 gennaio per sostituire una serie di attrezzature, ma già dal 20 si riprenderà a pieno regime. «Secondo me - spiega il vulcanico negoziante - è giusto tenere sempre aperto, nel 1985 avessimo tenuto sempre aperto il paese avrebbe visto questo come sbagliato, ma sono cambiati i tempi e ci si deve adeguare. La gente dimostra di apprezzare le aperture nei festivi basti pensare che il 6 gennaio abbiamo fatto il record è 84 scontrini in un’ora con un operatore in cassa». Insieme alle idee Castelli punta sulla voglia di lavorare sua e dei suoi dipendenti:
«Non bisogna prendere lazzaroni. Ho avuto tante richieste di persone che si candidavano come i migliori del mondo e poi quando parlavo di domenica mattina o delle 7 di mattino non lo accettavano. Tra tanti ne sono rimasti dieci validi, metà uomini e metà donne, il più giovane è del 1990 il più anziano del 1960. Ho avuto solo un problema con un extracomunitario della Tanzania, nel 2010 quando l’ho assunto era disponibile al massimo, quando è diventato a tempo indeterminato ha voluto solo diritti e nessun dovere. Ma uno negativo su tanti buoni può capitare, malgrado l’aiuto che gli avevamo dato comprandogli anche la moto per venire al lavoro». Castelli divenne famoso in paese per una pubblicità in cui compariva nudo per promuovere il suo yogurt e racconta: «Nel 2010 c’erano spesso problemi con gli yogurt che arrivano sbagliati o con scadenze brevissime e parlando con una delle collaboratrici dissi che potevamo farcelo noi lo yogurt. Iniziammo a cercare una soluzione e poi comprammo i macchinari, per alcuni mesi lavorammo per avere il prodotto migliore e poi a giugno del 2011 partimmo con le vendite. Avevo una foto bellissima del panorama, e mi sono fatto fare una foto nudo, sfondo di Mandello con lo yogurt davanti. Messa la gigantografia in paese non si parlò d’altro e lo yogurt fu un successo tanto che poi a Perledo aprimmo un laboratorio per la produzione». Ora Mandello, dopo anni sempre aperto, chiuderà per due giorni e Castelli spiega:
«I frigoriferi che ho sono vecchiotti e hanno bisogno di essere cambiati, oggi la conservazione dei cibi è una cosa su cui non si scherza per cui voglio mettere il meglio sul mercato: ci saranno grossi cambiamenti e miglioramenti, anche il banco del salumiere sarà tolto per dare il massimo del servizio e dell’igiene ai clienti». Per Castelli il lavoro non manca: «I tempi sono cambiati e c’è concorrenza diversa, si può fare del proprio meglio e se uno lavora bene c’è spazio. Se fai sempre le solite cose avrai sempre gli stessi risultati. Se alle 12.29 fai premura al cliente perchè devi chiudere il cliente lo perdi, adesso è il cliente che decide quando e dove andare. Noi diamo la massima flessibilità. Ci sono aziende che non vogliono innovare, ma per lavorare bene oggi serve buona organizzazione e serve informatizzazione».