MARCO GALVANI
Cronaca

Lombardia miss del turismo, Sgarbi la promuove: "Piena di meraviglie, manca solo il mare"

Social, siti internet e recensioni: è tra le mete più ricercate d’Italia

Mantova

Mantova

La Lombardia è tra le mete turistiche più ricercate d’Italia. Sul podio con 62,9 milioni di pagine indicizzate, dietro soltanto all’Emilia Romagna (oltre 65 milioni e mezzo di pagine) e davanti al Veneto (60,5 milioni). E in base al Regional Tourism Reputation Index per il 2019 realizzato da Demoskopika, le dodici province lombarde confermano il posto d’onore anche nella “TripAdvisor confidence destination”: Lazio, Lombardia e Toscana hanno generato quasi 17 milioni tra commenti e recensioni, pari al 38,2% del dato complessivo italiano, di poco sopra la soglia delle 44 milioni di informazioni rilevate. Nello specifico, al Lazio sono state dedicate 6,4 milioni di recensioni, 5,3 milioni alla Lombardia e 5,2 milioni alla Toscana. Per quanto riguarda, invece, la conoscenza delle regioni, digitando il nome di ciascuna regione, come termine di ricerca su Google trends in uno stesso periodo categorizzato in “viaggi”, è stato possibile monitorare anche la tendenza della destinazione: l’Emilia-Romagna ha la media di interesse più alta, seguita da Toscana, Veneto, Sicilia e Lombardia.

Milano, 8 agosto 2019 «Bramante, il grande architetto amico di Raffaello, ha fatto a Milano le sue cose più importanti come la chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Leonardo, il genio toscano, ha realizzato il suo capolavoro nel Cenacolo». Per Vittorio Sgarbi il capoluogo lombardo «non teme il confronto né con Firenze, né con Venezia né, tantomeno, con una Roma ormai abbandonata». Perché «è il luogo dove l’espressione tipica dell’Italia, cioè la bellezza, si manifesta nella condizione migliore». Ma in generale, «in tutta la Lombardia c’è una grande ricchezza e quantità di meraviglie – constata il critico d’arte –. Non c’è regione più ricca di patrimonio. Che non è soltanto un patrimonio di fiumi, di laghi o di montagne, ma anche di esperienza monumentale e artistica, di design e di moda». E quindi «non sono affatto sorpreso di quanto sia ricercata come meta turistica di italiani e stranieri»

. Del resto, lo stesso Stendhal, «forse il più grande scrittore europeo», aveva scelto Milano come la città più bella del mondo. A tal punto da confidare nei suoi diari che a Milano trascorse «l’aurore de ma vie», l’aurora del suo vivere. Tanto che sulla propria tomba volle fosse scritto l’epitaffio «Errico Beyle, milanese». Non è un caso nemmeno che l’artista bulgaro Christo abbia scelto il lago d’Iseo per la sua “passeggiata sull’acqua”. Ma il suo essere attraente la Lombardia lo manifesta in maniera meno esplicita rispetto ad altre regioni come le Marche o la Sicilia. Nonostante «luoghi sublimi come le Isole Borromee, la Val Camonica, Gardone Riviera e il Vittoriale di D’Annunzio». Senza dimenticare «Mantova che è la città più bella del mondo, Lodi, Crema o Cremona, Castiglione Olona dove sono custoditi gli affreschi di Masolino da Panicale come se fossimo in Toscana». E poi Milano, «l’unica città con un volto moderno, dove la grande architettura italiana ha visto il suo Novecento. Con il Museo del Duomo unico museo diocesano italiano visitato insieme al museo dell’Opera del Duomo di Firenze».

Elementi che sono, nel loro insieme, una ragione per il viaggio. Viaggio che è «l’elemento che caratterizza l’esperienza della conoscenza». Lungo una strada partita da lontano. «Quando nel 2006 ero assessore a Palazzo Marino, Milano era meno conosciuta di Roma – ricorda Sgarbi –. Durante un evento a Palazzo Reale accolsi l’allora sindaco della Capitale, Walter Veltroni, e gli dissi: “Il mio obiettivo è far diventare arrosto il tuo fumo”. L’arrosto è venuto fuori. Voleva dire la Scala rispetto al teatro dell’Opera, la Triennale rispetto alla Quadriennale che è morta, voleva dire il Piccolo Teatro sul teatro Argentina, Voleva dire Brera». Alla fine alla Lombardia «manca solo il mare. Anche se Milano Marittima, in fondo, è una Milano sul mare».