
Virus Zika, secondo alcuni esperti potrebbe essere trasmesso dalla zanzara tigre
Milano, 12 giugno 2016 - Oltre 4mila trappole per acchiappare la Popillia Japonica, alias maggiolino giapponese, l’incubo dei prati (e pure dei campi di calcio). Un’unità di crisi aperta a Milano per evitare che Zika, la zanzara che per il suo virus minaccia le donne in maternità di 46 nazioni, sbarchi in regione. Due fronti aperti: il controllo alla frontiera e negli aeroporti milanesi - Malpensa, Linate e Orio al Serio - e il monitoraggio e la sorveglianza dei campi lombardi. La regione dichiarata “Xylella free” – avendo scampato il batterio che sta colpendo gli olivi del Salento – ha comunque le sue battaglie aperte contro insetti e piante infette. Negli aeroporti a essere oggi sorvegliate speciali sono le piante provenienti dai Paesi che stanno facendo i conti con Zika, ma non solo. «Potenzialmente possono portare con loro larve, passano la dogana solo se sono state sottoposte al trattamento fitosanitario specifico, altrimenti vengono distrutte immediatamente. Non possiamo rischiare», spiega Roberto Bettaglio, responsabile del servizio fitosanitario regionale. L’attività principale è concentrata A Malpensa, dove fanno scalo più piante e vegetali, solo nel 2015 qui sono state emesse 4mila certificati fitosanitari, sono stati monitorati 5mila alberi o arbusti, 4mila chili di semi, 500 chili di bulbi e tuberi e - una curiosità - 180 foglie di palma per le ricorrenze pasquali.
In Lombardia arrivano piante da 80 nazioni, Thailandia in testa per i fiori, soprattutto crisantemi e orchidee, seguita da Israele, Perù e Stati Uniti. E il traffico sta crescendo anche a Orio al Serio. Si monitorano le merci, si monitorano anche i passeggeri: 13.500 i viaggiatori controllati di 270 voli. Quindici i verbali di distruzione emessi, tra cui spiccano chili di patate provenienti dal Sudamerica e trolley pieni di mango dai Paesi Asiatici, di cui è vietata l’importazione; 89 le intercettazioni di piante con organismi nocivi o malati, segnalate all’Unione Europea. Trovate anche sementi vietate perché presentavano alterazioni (Ogm). Le tratte più controllate? I voli in partenza da Africa, Asia e America, ma anche da Madrid, frequente terra di scalo. «Un carico di lavoro importante a cui si aggiunge l’attività di export “a casa” dei vivaisti, il monitoraggio dei campi e le certificazioni: siamo l’unico servizio in Lombardia per le procedure di accreditamento nazionale fitosanitario e stiamo lavorando per l’accreditamento internazionale», spiega Bettaglio del servizio operativo dell’Ente Regionale per i servizi all’agricoltura e le foreste, che oggi conta su 27 ispettori, 4 agenti, 2 tecnici e 2 amministrativi. Sulle carte del Ministero dovrebbero essere in 54.
In terra lombarda il nemico numero uno è il maggiolino giapponese. «Abbiamo appena posizionato le trappole per la Popillia Japponica e a settembre l’Unione Europea verificherà la nostra capacità di contrastarla – conclude Bettaglio – è un insetto che colpisce in particolare i prati erbosi e comporta immensi danni alla produzione. Se dovesse dilagare può far chiudere vivai su vivai. Per rendere l’idea, i campionati di calcio di serie A e B si giocherebbero sulla sabbia».