
Attilio Fontana e Giulio Gallera (foto di repertorio)
Brescia, 19 luglio 2023 - Archiviare il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, l'ex assessore al Welfare Giulio Gallera e gli altri 11 indagati per la gestione della prima ondata di Covid in Valseriana. Sono le conclusioni della Procura bresciana, depositate ieri al Tribunale dei Ministri a Brescia chiamato a decidere sulle posizioni del governatore, di Gallera e una serie di tecnici romani, tra cui Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D'Amario e l'ex capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, accusati di epidemia e omicidio colposi nell'inchiesta di Bergamo.
Le posizioni di Fontana e degli altri 12 sono state trasmesse dalla Procura bergamasca per una questione procedurale. Secondo i pm bresciani, in estrema sintesi, l'epidemia colposa non si configura in quanto, anche sulla scorta della recente giurisprudenza, è un reato commissivo mentre nel caso di specie sono state contestate omissioni. Omissioni che per altro non sono state ravvisate nel parere dei pubblici ministeri, in quanto nei giorni precedenti la chiusura totale dell'Italia, con il lockdown decretato dall'ex premier Giuseppe Conte, erano arrivate proposte e ci si era attivati per cercare di contenere la diffusione del virus.
Ora la parola passa al Tribunale dei Ministri che lo scorso 7 giugno ha già archiviato le posizioni dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza. Per i giudici manca la prova che l'istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro avrebbe potuto evitare oltre 4 mila morti. E il nesso di causalità tra decessi e l'assenza di una misura per isolare i due comuni è stata “una mera ipotesi teorica sfornita del ben che minimo riscontro”, così come è impossibile ritenere che il piano pandemico del 2006, non applicato, fosse adeguato per affrontare la situazione di emergenza che era “di assoluta novità”..