Giorni della merla 2023: quando sono. Perché si chiamano così, leggende e tradizioni

Il conto alla rovescia è partito, ma sono dvavero i giorni più freddi dell'anno? Ecco tutte le curiosità

Sono i giorni della Merla

Sono i giorni della Merla

Milano, 26 gennaio 2023 - E' conto alla rovescia per i 'Giorni della Merla', sempre considerati i più freddi dell'anno. Sarà così anche quest'anno? Ma, soprattutto, conosciamo la storia, le leggende e le tradizioni che girano intorno a questi tre giorni di gennaio? Ecco qualche curiosità. 

I Giorni della Merla, quando

I Giorni della Merla vanno dal 29 al 31 gennaio.  E nel 2023 cadono rispettivamente di domenica, lunedì e martedì. 

Perché si chiamano così, le leggende

Sono molte le leggende intorno all'origine della locuzione "I Giorni della Merla", secondo una di queste, per ripararsi dal forte freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri. Secondo una versione più elaborata della leggenda, una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca del freddo, la merla fece provviste sufficienti per un mese e si rinchiuse nella sua tana fino al 28 gennaio (allora ultimo giorno del mese). Quando uscì si mise a cantare per sbeffeggiare Gennaio, ma il mese se ne risentì e chiese in prestito tre giorni a febbraio, scatenando bufere di neve e gelo che costrinsero la merla a rifugiarsi in un camino. Lì restò al riparo per tre giorni e quando uscì, era tutta nera a causa della fuliggine. E così rimase per sempre.

I dì della Merla

C'è anche una versione lombarda della  leggenda. Protagonisti in questo caso sono due giovani sposi, Merlo e Merla. Dopo le nozze a coppia, come da tradizione nel paese della sposa che si trovava oltre il Po, doveva attraversare il fiume per rientrare a casa. Dopo tre giorni passati dai parenti, in attesa che le condizioni climatiche migliorassero, decisero di non aspettare più e attraversare a piedi il fiume ghiacciato. Purtroppo Merlo nell'attraversamento del fiume morì poiché la lastra di ghiaccio si ruppe sotto il suo peso. La leggenda narra che Merla pianse così tanto che il suo lamento si sente ancora oggi lungo le acque del Po nelle notti di fine Gennaio. Per questo la tradizione vuole che le giovani in età da marito si recassero sulle rive del fiume nei tre giorni della Merla per ballare e cantare una canzone propiziatoria che dice: "E di sera e di mattina la sua Merla poverina piange il Merlo e piangerà".

Un'altra tradizione popolare

Un'altra leggenda popolare fa sì che i Giorni della Merla siano utili anche per le previsioni del tempo a lungo termine. Se infatti in quei tre giorni le temperature sono miti, così si dice, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo. Se invece farà davvero freddo, allora l'inverno sta per finire, e la primavera non tarderà ad arrivare. 

Sono davvero i giorni più freddi dell'anno?

La credenza popolare racconta che i giorni della Merla siano i più freddi. Ma spesso è contraddetta dalle statistiche meteorologiche. Quest'anno, secondo gli esperti de ilMeteo.it, l'ultimo aggiornamento sembra parlare chiaro: l'Inverno è pronto ad alzare nuovamente la voce. Su scala emisferica sono già iniziate le grandi manovre che potrebbero gettare le basi per un finale di gennaio frizzante. Il tutto sarà causato dalla risalita dell'alta pressione delle Azzorre verso latitudini elevate (indicativamente tra centro Europa e Scandinavia) che innescherà, di contro, la discesa di una massa d'aria molto fredda di origine artico-continentale, collegata ad una vasta area di bassa pressione presente alle latitudini polariSuccessivamente, questo "fiume d'aria" gelido si spingerà verso il cuore dell'Europa, dove penetrerà con gelidi venti da Nord Est che porteranno a un tracollo termico, come si evince dalla cartina qui sotto che si riferisce proprio alla fine di gennaio. Al momento, vista la distanza temporale, sottolineano sempre gli esperti, si tratta solamente di una possibilità e come tale va considerata, ma ciò premesso, va detto che questa pare al momento la tendenza più attendibile.

Gli eventi

I Giorni della Merla a Lodi sono celebrati da cori, posti sui due lati opposti del fiume Adda che si chiamano e rispondono con strofe che iniziano con questa botta e risposta: "tra la ruca in mez a l'era, se ghe nigul se insirena (butta la rocca in mezzo all'aia, se è nuvolo verrà il sereno)". La canzone è dedicata merlo registrato dal gruppo di Baraba.

In occasione dei Giorni della Merla, in provincia di Cremona, è tradizione riproporre i canti popolari della merla per rivivere l'antica atmosfera contadina. In particolare in molti comuni si usa riunirsi dinnanzi a un grande falò o sul sagrato di una chiesa o in riva al fiume, a seconda della tradizione, per intonare insieme al coro abbigliato con abiti contadini (le donne con gonna e scialle, gli uomini con tabarro e cappello) e degustare vino e cibi tradizionali. I testi delle canzoni differiscono leggermente da un paese all'altro, ma mantengono come denominatore comune i temi dell'inverno e dell'amore. Solitamente il coro gioca con la parte maschile e quella femminile, intonando simpatici battibecchi come nel canto rappresentato a Stagno Lombardo. 

Nelle Bergmasca, invece, va in scena la tradizione della "Scasada del Zenerù". La "scansada" riprende un'antica tradizione. Sin dall’antichità l’ultimo giorno di gennaio era considerato un momento di passaggio tra l’inverno e la primavera, oltre ad essere uno dei giorni della merla.  Con campanacci (o cioche) ma anche raganelle piccole e giganti, latte e un tempo anche le catene dei caminetti, ardesiani e non solo si uniranno per scacciare Zenerù, personificazione del freddo inverno, della brutta stagione, con un chiassoso corteo che accompagnerà il carro del fantoccio di gennaio, ogni anno con sembianze diverse, ma che da sempre prova a fuggire, finendo però inevitabilmente al rogo.