
Attilio Fontana
Milano, 17 maggio 2020 - Palestre e piscine chiuse fino al 25 maggio, misurazione della febbre obbligatoria per i clienti nei ristoranti, e per il resto la Lombardia seguirà le indicazioni erga omnes dal Governo, inclusi i musei. Questo stabilisce l’ordinanza firmata ieri sera dal governatore Attilio Fontana, da emanare dopo il Dpcm del Governo e in vigore da domani.
Presidente Attilio Fontana, ha incassato l’unità delle Regioni sulle richieste. Saremo diversi dal resto d’Italia? «Lo sapremo quando vedremo cosa apriranno gli altri. Noi rispetteremo le regole che ci siamo dati, in armonia con quelle nazionali. È stata fatta una valutazione attenta, la condivisione è garanzia di rispettare i principi di sicurezza che non vanno dimenticati per un minuto».
La Lombardia, la regione che ha avuto più contagi e più morti, è pronta per ripartire? «Io credo di sì, perché i lombardi hanno dimostrato grande serietà e mi auguro che continuino. Gli operatori sono pronti, noi eravamo disposti a far ripartire le attività pretendendo che si rispettassero le norme; se no salta tutto. Dovremo essere molto attenti nei confronti di chi non rispetta le regole».
Lei ha ribadito che i test sierologici al momento sono utili solo per la ricerca scientifica, e sconsigliati ai singoli in cerca di certezze che questi esami oggi non danno, però la Regione non può impedire ai privati di venderli? «Io non sono un medico, ma due circolari del Ministero della Salute, del 3 aprile e del 9 maggio, ribadiscono che i test degli anticorpi hanno validità per le indagini epidemiologiche e non ne hanno nessuna a fini diagnostici. Anche il Governo ha previsto di fare una seria indagine su 150 mila cittadini. Che i singoli facciano questi test in autonomia credo sia inutile, perché non avranno risposte, ma non è vietato. Noi abbiamo regolamentato qualcosa che stava diventando incontrollato. Purtroppo non è stata fatta una comunicazione corretta, molti cittadini sono stati condizionati».
La Regione cosa fa per garantire la sicurezza nella fase 2? «Monitoriamo il territorio. Dalla prossima settimana, grazie al “cruscotto” (il sistema di condivisione dati sul coronavirus, ndr), geolocalizzeremo le persone positive al virus; se rilevassimo una concentrazione anomala interverremo immediatamente con le misure opportune».
Zone rosse? «Dipende da cosa succederà. Se si rilevasse un nuovo focolaio, come extrema ratio, chiederemo al Governo l’istituzione di una zona rossa».
C’è anche un’altra malattia, e riguarda l’economia: come sta la Lombardia? «È chiaro che la situazione è difficile, noi stiamo intervenendo per cercare di dare forza alle aziende e con investimenti per dare “benzina“. Bisogna vedere cosa deriverà dal provvedimento che attendiamo dal Governo, l’importante è che vada nella direzione di accompagnare le imprese e far ripartire il lavoro».