Funivia del Mottarone, il piccolo Eitan migliora e ha iniziato a mangiare

Notizie confortanti dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove il bimbo è ricoverato e assitito dalla zia e dalla nonna

Il piccolo Eitan, di spalle, sulla funivia

Il piccolo Eitan, di spalle, sulla funivia

Torino - Ha iniziato a mangiare Eitan, il bambino di cinque anni unico sopravvissuto alla strage della funivia Stresa-Mottarone. E’ quanto si apprende dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove il piccolo è ricoverato. «Le condizioni di Eitan - viene detto - sono in significativo miglioramento ma la prognosi rimane riservata. Per la prima volta ha cominciato a mangiare alimenti morbidi e leggeri». Per ora il bimbo rimane in Rianimazione per precauzione, ma se non ci saranno complicazioni nei prossimi giorni verrà sciolta la prognosi. Accanto a sé ha sempre la zia Aya e la nonna arrivata da Israele nei giorni scorsi. 

Intanto Gali Peleg, la sorella di Tal Biran, uccisa nella tragedia del Mottarone con il marito Amit, il figlio Tom e i nonni, verrà in Italia da Israele per dare incarico a un legale in modo che la famiglia sia rappresentata nel procedimento giudiziario che si svolgerà. "Mia moglie è devastata - ha detto il marito Ron alla Provincia Pavese -. Hanno cercato di risparmiare sulla manutenzione della funivia e sono morte delle persone, distruggendo intere famiglie. Non appena i giorni più difficili saranno passati, verremo in Italia per chiedere giustizia".

 Ma la notizia del giorno resta quella dall’ospedale, secondo cui sembrano migliorare le condizioni di Eitan. In Israele si sono svolti i funerali della sua famiglia. Prima quelli di Tal, Amit e Tom, e poi quelli di Barbara Konisky Cohen e di Itshak, o meglio Izi Cohen, una personalità in Israele, dove era stato fra i fondatori della compagnia aerea di bandiera El Al. 

 «Dove sono mamma e papà?» è stato per giorni il frequente interrogativo del piccolo, la zia e la nonna sempre vicine. Le sue condizioni sono state stabili fino a oggi, perché il torace è ancora contuso e la situazione addominale non permetteva ancora di rialimentarlo. Accanto a lui, in una stanza al terzo piano, c’è sempre la zia Aya. Un volto familiare che, come suggerito dagli psicologi, lo accompagna in ogni istante. Non sa ancora di essere rimasto orfano e di avere perso anche il fratellino e i bisnonni, morti insieme nello schianto della cabina della funivia. «Dove sono mamma e papà», chiede il bambino, nei confronti del quale si moltiplicano i gesti di solidarietà e di vicinanza. 

I vigili del fuoco gli hanno consegnato un casco e una maglietta, con tanto di draghetto Grisù e il nome Eitan, mentre i ciclisti del Giro d’Italia che ieri sono passati per Stresa, la località del Lago Maggiore da cui parte la funivia per raggiungere la vetta del Mottarone, hanno deciso di devolvergli i premi in denaro della tappa. È rosa, come la corsa, la scritta «Un abbraccio al piccolo Eitan da tutti noi», uno dei numerosi striscioni comparsi nelle ultime ore sul lago. Ad esporlo a Verbania, non lontano dal carcere dove sono recluse le tre persone fermate per l’incidente, sono stati i bambini della scuola materna Della Rossa. 

Oltre 45 mila euro sono state raccolte in poche ore nella campagna online sulla piattaforma Eppella di Lucca. Il Comune di Pavia, dove nel quartiere Borgo Ticino viveva la famiglia del piccolo, ha aperto un conto corrente a nome di Eitan. Di quanto accaduto domenica scorsa Eitan non sembra ricordare e nessuno glielo ha ancora ricordato. Si procede passo per passo, come stabilito dall’equipe di psicologi della dottoressa Marina Bertolotti e dal direttore della Rianimazione, dottor Giorgio Ivani, fin da prima del risveglio. Anche quando verrà trasferito in un reparto di degenza sarà necessario procedere con cautela. La prognosi non verrà sciolta automaticamente e la domanda a cui famigliari e sanitari dovranno rispondere con più attenzione sarà quella che ripete nelle ultime ore. «Dove sono mamma e papà?»