Covid, lo studio: "Sintomi più gravi a causa dello smog"

L’inquinamento non favorisce l'infezione, ma aumenta la probabilità di ricovero e terapia intensiva

Smog

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Lo smog? Pericoloso anche per quanto riguarda il Covid. Sì, perchè

Gli esperti hanno considerato 9.605 persone tra cui 481 casi confermati di Covid (5%). Per 4.000 dei partecipanti gli esperti hanno eseguito prelievi di sangue alla ricerca di anticorpi specifici contro il virus. È emerso che a una maggiore esposizione a ossido di azoto e polveri sottili (particolato fine PM2.5) corrispondono maggiori concentrazioni di anticorpi (un indicatore di elevata carica virale e di sintomi più forti dell'infezione). In tutti i casi è stata trovata un'associazione tra alti livelli di inquinanti e malattia (presenza di sintomi), in particolare per i casi più gravi che finiscono in ospedale e terapia intensiva. L'associazione con il particolato fine e malattia è risultata particolarmente forte per i maschi over-60 e per coloro che vivono in aree disagiate dal punto di vista socioeconomico.

"Il nostro studio fornisce la più forte evidenza a livello globale dell'associazione tra inquinamento atmosferico e Covid", ha spiegato l'autore del lavoro Manolis Kogevinas. E ha proseguito: "Questi risultati sono in linea con l'associazione tra inquinamento dell'aria e ospedalizzazione descritta per altre malattie infettive come influenza o polmonite". "Lo smog potrebbe quindi anche contribuire a favorire lo sviluppo di condizioni croniche cardiovascolari e respiratorie, che a loro volta aumenterebbero il rischio di Covid in forma grave", ha concluso l'esperto.