Covid Israele, oltre 500 ricoverati gravi: prevalentemente over 60 non vaccinati

Il premier Bennet: davanti giorni difficili. Campagna di vaccinazione a tappeto. Già avviate terze dosi per chi ha più di 50 anni

Covid a Israele

Covid a Israele

Tel Aviv - Per la prima volta da marzo scorso i casi gravi da covid in Israele hanno superato le 500 unità (524), soprattutto fra gli over 60 non vaccinati. Il tasso di positività nelle ultime 24 ore è salito al 5.38%, sulla spinta della variante Delta. Il premier Naftali Bennett ha detto che il Paese ha davanti "giorni difficili" ma ha spiegato che sarà fatta "qualunque cosa per evitare lockdown, dannosi per i livelli di vita, l'economia" e - riferendosi alla ripresa dell'anno scolastico - per i giovani.

Per tutta la scorsa notte è rimasto in funzione in una piazza centrale di Tel Aviv un hub vaccinale organizzato dal Comune, dal Pronto Soccorso (Magen David Adom) in collaborazione con l'esercito, in cui poteva immunizzarsi chiunque volesse, compresi per la terza dose quelli al di sopra dei 50 anni. Israele è stato il primo paese al mondo ad avviare la terza vaccinazione: in un primo momento destinata agli over 60 ed ora somministrata anche ai cinquantenni. Bennett ha detto che l'iniziativa notturna di Tel Aviv sarà estesa anche ad altre città.