Covid Gran Bretagna, stop test gratuiti ma gli esperti lanciano allarme: nuovo picco

I dati dell'Office for national statistics nella settimana del 26 marzo stimano 4,9 milioni di contagi (fra sintomatici e asintomatici), 600.000 più della settimana precedente

Covid nel Regno Unito

Covid nel Regno Unito

Nuovo picco della stima di casi di Covid nel Regno Unito, secondo i dati a campione aggiornati dall'Office for National Statistics (Ons) alla settimana conclusasi il 26 marzo. Le indicazioni, a quella data, fanno riferimento a una quota di 4,9 milioni di contagi (fra sintomatici e asintomatici), 600.000 più della settimana precedente, con un tasso record in Scozia dove risultava infettato un abitante ogni 12, contro uno ogni 13 in Inghilterra e uno ogni 16 in Galles e Irlanda del Nord: seppure con un incremento lontano dalle vette di precedenti ondate della pandemia sul fronte dei decessi e dei ricoveri negli ospedali.

Il dato viene diffuso giusto nel giorno in cui scatta sull'isola la fine dei test gratuiti a pioggia, secondo quanto deciso da governo di Boris Johnson già da tempo nell'ambito diuna strategia di eliminazione pressoché totale di tutte le restrizioni in vigore ormai da due mesi e mezzo fondata sulla scommessa di poter "convivere" con il coronavirus grazie all'immunità diffusa raggiunta tramite vaccini di massa e guarigioni.

Scelte che alla luce dell'impatto sui contagi recenti della variante Omicron BA.2 viene contestata come prematura da alcuni esperti, tra cui  l'epidemiologo Tim Spector. Ma che Sajid Javid, ministro della Salute di Boris Johnson, e vari consulenti governativi insistono invece a difendere: sottolineando gli effetti positivi di uno scenario nel quale il Regno è tornato a essere uno dei Paesi "più aperti al mondo", la sostenibilità di una situazione in cui le ospedalizzazioni a livello nazionale non superano comunque quota 20.000 (con meno di 400 pazienti in terapia intensiva) e la tendenza a un nuovo ribasso degli stessi contagi complessivi segnalata almeno negli ultimi tre giorni.