Covid, Gran Bretagna accelera: via le ultime (poche) restrizioni. Cosa cambia per positivi

Le limitazioni potrebbero essere eliminate un mese prima del privisto, incluso l'obbligo legale all'isolamento in caso di test positivo. Obiettivo: primavera di "convivenza" con il virus, Covid sarà trattato al pari di una sindrome influenzale

Londra, manifesto invita alla terza dose di vaccino (Ansa)

Londra, manifesto invita alla terza dose di vaccino (Ansa)

Londra - L'obiettivo era stato individuato già nelle scorse settimane: andare in direzione di una primavera di "convivenza" con il virus. E ora - anche alla luce dell'andamento della curva epidemiologica nel Regno Unito, il premier britannico Boris Johnson punta a eliminare ogni rimanente restrizione anti-Covid vigente in Inghilterra, incluso l'obbligo legale all'isolamento in caso di test positivo, un mese in anticipo rispetto alla data prevista del 24 marzo. Il premier lo ha comunicato oggi durante il Question Time alla Camera dei Comuni, sottolineando però che deve continuare il "trend incoraggiante" che ha visto un costante calo dei contagi e dei ricoveri in ospedale nelle ultime settimane, dopo il drammatico picco di questo inverno dovuto alla diffusione della variante Omicron.. Il primo ministro ha affermato che presenterà la (annunciata) strategia del governo per convivere con il coronavirus, trattandolo quindi come una endemia e non più come una pandemia, il 21 febbraio, il primo giorno dopo la fine della pausa delle sedute parlamentari. 

Ma cosa dicono i dati? Stando ai dati ufficiali delle autorità sanitarie, la diminuzione del tasso di contagi verificati sale ora a oltre il 22%, mentre quello dei ricoveri supera il 12% con livelli minimi da due mesi delle ospedalizzazioni totali fino a circa 13.000 (5.000 meno dell'Italia, pur con una popolazione maggiore) con non più di 430 pazienti assistiti adesso con la ventilazione meccanica nei reparti di terapia intensiva dell'intero Paese. I morti si assestano invece a 276, una cinquantina meno di ieri, malgrado l'aggiunta tradizionale fra martedì e giovedì del recupero statistico di dati riferiti in parte al weekend. Va tuttavia notato come le elaborazioni dell'Office for National Statistics (Ons), fondate su stime a campione e non sul conteggio dei test reali quotidiani, sembrino indicare da un paio di giorni un rallentamento nella frenata dei contagiati stimati: contagiati che - inclusi gli asintomatici potenziali - potrebbero essere tornati a risalire sopra i minimi di gennaio sino a un cifra effettiva calcolata a 3,3 milioni di abitanti del Regno. 

Un portavoce di Dowing Street ha precisato che l'eliminazione dell'obbligo legale alla quarantena per i positivi prevede logicamente indicazioni (soprattutto per il mondo del lavoro) al fine di evitare di mettere a repentaglio la salute degli altri. "Ovviamente se qualcuno ha l'influenza, noi non raccomandiamo che vada al lavoro, allo stesso modo non raccomandiamo mai a nessuno di andare a lavorare quando ha una malattia infettiva", ha affermato il portavoce. Di fatto il Covid sarà quindi trattato come le altre sindromi influenzali.