Covid, effetto vaccino: - 80% rischio di contagio e -95% rischio di mortalità

Il report dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, riferito a a circa 14 milioni di vaccinati

Vaccinazione anti Covid

Vaccinazione anti Covid

"I rischi di infezione da Sars-CoV-2, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso diminuiscono rapidamente" nelle persone vaccinate contro Covid-19, "dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dalla somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione di questa riduzione che è di circa l'80% per il rischio di diagnosi, il 90% per il rischio di ricovero e di ammissione in terapia intensiva e il 95% per il rischio di decesso".

E' quanto emerge dal secondo report dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute sull'"Impatto della vaccinazione Covid-19 sul rischio di infezione da Sars-CoV-2 e successivo ricovero e decesso in Italia". Il report si riferisce a circa 14 milioni di vaccinati con almeno una dose, quasi un quarto della popolazione italiana. Gli effetti dei vaccini sono "simili sia negli uomini che nelle donne e in persone in diverse fasce di età. Anche per gli operatori sanitari e per gli ospiti delle RSA si osservano riduzioni di ricovero simili". Non solo. "A partire dai 105-112 giorni dalla vaccinazione si osserva una ulteriore riduzione del rischio di diagnosi, con un effetto simile negli uomini, nelle donne e in persone in diverse fasce di età. Al momento non vengono rilevati aumenti nel rischio di diagnosi nei periodi di osservazione più lunghi dopo la vaccinazione, questo suggerisce una protezione protratta nel tempo", evidenzia il report.