REDAZIONE CRONACA

Effetto Covid, meno prevenzione e cure per il cancro durante l'emergenza

Gli esami nel 2020 sono scesi del 24,98% anche per l'effetto della paura del contagio. Al contrario in crescita donazioni e trapianti di midollo

La prevenzione è fondamentale per combattere il tumore al seno

Milano, 20 gennaio 2021 - Non solo Covid, anzi. La pandemia non  ha cancellato le malattie tradizionali ma ha rallentato l'accesso alle cure, soprattutto per il cancro, mentre  sul fronte delle  di donazioni e dei trapianti di midollo il 2020 è stato un anno record:

L'allarme su visite  ed esami per la prevenzione oncologica: a causa del lockdown o per la paura del contagio viene dalla Lilt, la Lega italiana per  la lotta contro i tumori, di Milano e Monza Brianza. Lo scorso anno sono diminuiti di un quarto (24,98%) attestandosi intorno a 83.500 a fronte degli oltre 111 mila dell'anno precedente.  Anche il Servizio Sanitario Nazionale registra 2 milioni di screening oncologici in meno (tra mancati inviti durante il lockdown e mancate adesioni dopo) nei primi nove mesi del 2020 rispetto al 2020 l'anno precedente, secondo le stime dell'Osservatorio Nazionale Screening.

«Attenzione che il Covid non diventi una scusa per procrastinare la diagnosi precoce - rileva Marco Alloisio, presidente della Lilt Milano e Monza Brianza -. Ricordiamoci che il tumore nel mondo miete più vittime del coronavirus». Per questo la Lil t ha messo in campo tutte le sue risorse, campagne di sensibilizzazioni e anche i suoi volontari, per garantire ambulatori aperti e sicuri alla prevenzione dall' inizio della pandemia ad oggi.   Ciò ha portato ad una crescita dei nuovi utenti del 36,2% (di cui il 70% tra i 30 e i 60 anni, in maggioranza donne) e delle prestazioni nei mesi estivi (+36,7% ad agosto e +11,9% a  settembre rispetto al 2019 quando il Covid faceva meno paura). A rispondere soprattutto le donne con il primato della senologia, che rappresenta il 44,5% tra visite ed esami effettuati. Maglia nera invece per le visite urologiche, che rappresentano appena l'0,8% di tutte le prestazioni offerte negli ambulatori, a conferma di una scarsa prevenzione maschile. 

Dati meno allarmanti sul fronte dei trapianti, che se la pademia si è fatta sentire. Il 2020 è stato secondo il Reportl Centro nazionale trapianti (Cn) un anno record  di donazioni e trapianti di midollo nel 2020: anche se è rallentato il reclutamento di  nuovi donatori.   La rete dei centri, rileva il Cnt, ha messo subito in campo percorsi Covid-free e il Registro dei donatori di midollo IBMDR ha garantito stabilmente la ricerca dei donatori: il  risultato è stato il più alto numero di trapianti di midollo da donatore non consanguineo mai realizzato, ben 875 (+1,9%) e di  donazioni effettuate, 288 (+1,4%). I nuovi iscritti al Registro donatori invece sono stati  20.960, oltre la metà rispetto al  2019.  Anche per questo, da settembre è partita in alcune regioni la possibilità per gli aspiranti donatori di ricevere a casa il kit con il test salivare per la tipizzazione genetica, con l'obiettivo di estendere presto il servizio a tutta Italia.