Coronavirus, Milano supera quota 8mila positivi. "Se contagio risale decide il governo"

La conta in Lombardia arriva a 74.348 infettati ufficiali. Oggi al via test sierologici in tutta la regione

Coronavirus, operazioni di sanificazione a Milano (Ansa)

Coronavirus, operazioni di sanificazione a Milano (Ansa)

Milano, 29 aprile 2020 -  Degli 8.573 tamponi processati lunedì poco più di uno su dieci ha svelato un nuovo positivo: se ne sono aggiunti 869 ieri alla conta lombarda arrivata a 74.348 infettati ufficiali, la percentuale era analoga lunedì (590 contagi ati su 5.053 tamponi). Tra le province che accelerano di conseguenza c’è Milano, +278 a 18.837 positivi, con la città in aumento di 149 (non uno dei più alti, nell’ultima settimana) che sfonda l’ottomila con 8.016 contagiati. Non per forza tutti “nuovi”, ha ricordato ieri un medico del lavoro, Cristina Nicosia, parlando della fase 2 con l’Adnkronos: "Con l’ondata di tamponi per i rientri al lavoro di dipendenti in isolamento fiduciario ho paura che troveremo diversi positivi, considerato che non è raro restarlo per settimane, anche più di un mese" e "queste persone mai tamponate prima saranno conteggiate a tutti gli effetti come nuovi casi". Intanto il bilancio delle vittime del Covid (anche questo limitato a chi ha avuto una diagnosi) aumenta di 126 morti, a 13.575 , mentre i dati che dipendono meno dal numero di tamponi eseguiti continuano a migliorare: ieri i malati di Covid19 erano 655 in terapia intensiva (-25 da lunedì) e 7.280 nei reparti (-245), e in un giorno ne sono stati dimessi dagli ospedali altri 1.012.

Fontana: "Se contagio risale decide il Governo"

"Gran parte delle decisioni spettano al governo ma nel momento in cui si assistesse a una ricrescita del contagio è chiaro che gli interventi sarebbe immediati. Io confido nel fatto che se verranno rispettate tutte le misure e le precauzioni che stiamo prevedendo, e che il governo ha previsto, credo si possa convivere col virus senza aggravare la situazione", ha detto il governatore lombardo, Attilio Fontana, ai microfoni di Radio Lombardia, martedì sera. Poi, replicando a chi gli chiedeva se la locomotiva lombarda ricomincerà a trainare il Paese, Fontana ha sottolineato: "Credo che questa sia una cesura rispetto a un vecchio modo di impostare l'organizzazione della nostra vita e che si potrà ripartire con idee e prospettive nuove. Ad esempio, lo smart working, di cui tutti prima parlavano senza però testare, sta dando risposte eccellenti. Aziende importanti ci dicono che riapriranno da lunedì ma mantenendo lo smart working per tutti i dipendenti perché da un lato rendono di più e dall'altro lato è migliore per un funzionamento più efficiente dei trasporti. E' un punto che potrà essere posto alla base dell'organizzazione futura della nostra società ma si potrebbero fare tanti altri esempi".

Fontana: "Se cittadini rispettano misure presto fase 3"

La fase 2 o nuova normalità "è una normalità che ci comporterà una serie di piccole rinunce, meno importanti di quelle che abbiamo dovuto subire in questi mesi, ma che ci dovrà imporre stili di vita diversi da quelli che abbiamo sempre avuto nella nostra vita prima del 20 febbraio", ha sottolineato il governatore della Lombardia. "Se i cittadini continueranno con questo impegno, credo che ci sarà presto anche la fase 3 in cui il virus scompare e speriamo arrivino vaccini per cui potremo risolvere problema", ha aggiunto. "Anche quando da lunedì la vita sarà un pochino più libera si devono mantenere le prescrizioni" e "dobbiamo chiedere ai cittadini ancora impegno per quello che dovranno fare in questa nuova situazione perché dobbiamo convivere con questo virus", ha concluso Fontana.

Il Pd lombardo: su fase 2 serve cambio di passo

Il Partito democratico della Lombardia ha presentato una mozione al Pirellone per chiedere di "rivedere radicalmente l'assetto, politico e tecnico, dell'assessorato al Welfare". Il documento è stato firmato dai consiglieri dem, con il capogruppo Fabio Pizzul che ha presentato la mozione in diretta Facebook: "Chiediamo al presidente Fontana discontinuità, se questo passa dalla sostituzione di  Gallera dipende da Fontana. Ma a noi non basta la testa di Gallera", ha sottolineato Pizzul. 

Fontana e Sertori: "51 milioni a province e città metropolitana"

Risorse per 51,3 milioni a favore delle Province lombarde e della Citta' Metropolitana di Milano per investimenti su scuole e strade. E' quanto prevede il 'Piano Marshall' messo in campo da Regione Lombardia, in grado di mobilitare complessivamente 3 miliardi di euro e, tra questi, 400 milioni destinati a Comuni e Province per opere cantierabili entro il 31 ottobre 2020. "Regione Lombardia - dichiarano il presidente Attilio Fontana e l'assessore agli Enti locali Massimo Sertori - in questo particolare momento di difficolta' ha deciso di iniettare, grazie al suo bilancio virtuoso, risorse importanti agli Enti locali, in particolare alle Province, che hanno competenze in materia di edilizia scolastica e manutenzione di strade provinciali". Secondo Fontana e Sertori "le Province possono generare una politica di investimenti pubblici, volta a generare lavoro. Abbiamo lasciato all'Unione delle Province (Upl) la possibilita' di decidere il riparto in base alle esigenze di ogni singolo territorio". "Regione Lombardia ha sempre creduto nelle Province, enti fondamentali per il territorio perche' capaci di fare sintesi ed essere riferimento forte nella veste istituzionale locale", concludono Fontana e Sertori. 

​Test sierologici, al via in tutta la Lombardia

I test sierologici oggi partono in tutta la Lombardia: ai 13 centri prelievi aperti la scorsa settimana nella Bergamasca, nel Lodigiano, nel Bresciano e nel Cremonese se ne aggiungono 24, a coprire le altre otto province. Un altro apre domani, due il primo maggio e cinque lunedì, per un totale di 46 "che porteranno a regime il sistema regionale di analisi degli anticorpi neutralizzanti per il Covid19", ha annunciato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.  La road map prevede da oggi che Niguarda, Fatebenefratelli e Sacco (che lavorano dalla scorsa settimana, soprattutto in suppporto ai centri prelievi di Lodi e Codogno) inizino in maniera massiccia a testare i milanesi, e il debutto dei centri prelievi dell’Ats Brianza (Lecco, Merate e Bellano; Monza, Desio, Vimercate, Carate Brianza e Seveso), dei primi tre dell’Ats Insubria (a Como, Mariano Comense e Menaggio, mentre a Varese, Tradate e Cittiglio inizieranno il 4 maggio) di quelli dell’Ats Montagna in Valtellina (a Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno, Chiavenna e Dongo, mentre in Valcamonica Edolo ed Esine partiranno il 1°maggio). L’Ats Valpadana, che ha quattro centri attivi nel Cremonese, ne aggiunge due oggi (Mantova e Pieve di Coriano) e due lunedì (Bozzolo e Castiglione delle Stiviere) nel Mantovano. L’Ats di Brescia aveva già 5 punti prelievi in funzione; nella Bergamasca, partita con Albino e Alzano Lombardo, si aggiungono oggi Clusone e domani Piario. E mentre nel Varesotto è “in fase di definizione” l’apertura di due centri a Saronno e a Gallarate (che porterebbero a 48 il totale), ai pavesi penserà il Policlinico San Matteo, che ha sviluppato il test. I prelievi, ha ricordato l’assessore Gallera, si fanno su appuntamento; oltre agli operatori sanitari, è candidabile chi si trova ancora in quarantena fiduciaria; chi ha avuto sintomi simil-influenzali, non li ha più "da 14/21 giorni" e sia segnalato all’Ats dal suo medico di base, e i "contatti" di positivi che siano stati asintomatici o con sintomi molto lievi, identificati e messi in quarantena fiduciaria dalle Ats ma mai sottoposti al tampone.

I dati delle province

I positivi al coronavirus nella provincia di Milano salgono a 18.837 con 278 casi in più rispetto a ieri, quando l'incremento era stato di 188. A Milano città i contagiati sono 8.016 con 149 casi in più. Ieri erano stati registrati invece 79 casi in più.  Nella provincia di Bergamo il dato dei contagi si mantiene stabile: nelle ultime 24 ore i nuovi casi registrati sono stati 46, per un totale degli infetti che è salito a 11.196. Ieri i numeri parlavano di 37 nuovi contagiati. A Brescia, invece, il dato è tornato a salire dopo alcuni giorni in cui si era mantenuto in calo: ieri si sono infatti registrati 92 nuovi casi (totale 12.691). Ieri l'aumento era stato di 35 unità e domenica di 24. Nelle altre province la situazione è molto varia: a Como 3.154 casi, +78 nelle ultime 24 ore; a  Varese 2.568 casi, +72; Monza Brianza 4.637, +121; a Lodi 2.947, +11; a Pavia 4.228 +99; a Sondrio 1.141, +9; a Lecco 2.248, +18; a Mantova 3.131, +8; a Cremona 5.993, +22.