Coronavirus Lombardia, frenano i contagi: dal 4 maggio ripartenza in 'Quattro D'

Le linee guida della Regione che lancia il progetto "Nuova Normalità": distanza, dispositivi, digitalizzazione e diagnosi

I giorni del coronavirus

I giorni del coronavirus

Milano, 15 aprile 2020 - Meno 21 malati di Covid19 in terapia intensiva (1.122); più 49 ricoverati in reparto (12.077), che in una regione con "cento ospedali è come dire che il dato s’è azzerato", sottolinea l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Sono questi i "dati confortanti»" che testimoniano un "consolidamento positivo" della situazione in Lombardia, anche se il numero dei morti con un tampone positivo, 11.142 in tutto e altri 241 ieri, cala di soli 39 rispetto a lunedì. Quello dei contagiati, 61.326, aumenta solo di 1.012. Secondo l'assessore "il risultato del grande sforzo che ciascuno di noi ha fatto" si vede nel sistema sanitario che ritorna a respirare, "i pronto soccorso sono tornati quasi alla normalità, il numero di persone che si presentano con patologie non riconducibili al Covid è ormai significativamente superiore". E insomma una fase è finita, chiarisce Gallera, ne inizia un’altra in cui "guardare a come riprendere una quotidianità" che sarà per forza "diversa, non si può abbassare la guardia soprattutto a Milano che è densamente popolata, dovemo convivere con il virus". 

Ripartenza in Quattro D

Il Pirellone traccia dunque le linee guida che dovranno ispirare la ripartenza, dal 4 maggio in avanti. "La Lombardia guarda avanti e progetta la 'nuova normalità' all'insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione - si legge in una nota - chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle 'Quattro D': Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)".

Progetto "Nuova Normalità"

Nel nuovo piano per la ripartenza della Regione Lombardia ci sono anche 80 milioni come bonus economico al personale sanitario. Lo fa sapere l'ente nella nota in cui annuncia i dettagli del progetto "nuova normalità". Alle strategie su mezzi pubblici, aziende e scuole, spiega, si accompagnano altri provvedimenti: "Cassa integrazione con garanzia della Regione, piano di sostegno per piccole e medie imprese (sul tavolo c'è un pacchetto di facilitazioni per l'accesso al credito, con la possibilità di mobilitare risorse fino a un miliardo), provvedimenti a beneficio del personale sanitario", che consistono in "stabilizzazione e bonus economico con almeno 80 milioni di Regione Lombardia in aggiunta ai fondi del Governo". Tutto questo - spiega la Regione - sarà accompagnato da un piano per riaprire in orario scaglionato uffici e aziende e, successivamente, scuole e università. Inoltre, "facendo tesoro della prima fase della pandemia, l'ospedale straordinario alla Fiera di Milano diventerà il presidio che veglierà sulla salute dei lombardi come una vera e propria assicurazione contro il sovraffollamento delle altre strutture regionali". "È la via lombarda alla libertà", commenta il presidente della Regione, Attilio Fontana.

La strage silenziosa degi anziani nelle Rsa

Non esiste che un sottile filamento di Rna virale che colleghi la ragazza bresciana di 24 anni, la più giovane vittima del Covid-19 in Lombardia, alla signora cremonese, classe 1911, che a 109 anni è la persona più anziana portata via dalla pandemia. Nessuna delle due aveva patologie cardiache, oncologiche, o soffriva di diabete. La prima se n’è andata così, come altri tre ragazzi sotto i trent’anni che il contagio si è preso in questa regione. La seconda, nata quando ancora regnavano Vittorio Emanuele III e Francesco Giuseppe, passata attraverso il dramma della Spagnola del 1918, è stata uccisa dal bacillo come 14 anziani sopra i cent’anni. Sono due storie, i capi estremi di un elenco fatto di 10.902 vittime. Il virus venuto da Wuhan ha però fatto strage in un pezzo specifico della società lombarda. Quella fascia d’età fra il 70 e gli 89 anni, che è nata a cavallo del periodo bellico, quelle donne e quegli uomini che erano giovani negli anni Cinquanta e Sessanta, protagonisti della ricostruzione, del boom economico, passati attraverso gli anni del terrorismo, delle crisi petrolifere e dei ciclici disastri economici della Repubblica. In pensione da pochi anni, ancora attivi, spesso sostegno irrinunciabile a figli e nipoti con lavori e vite precarie.

Pasquetta, lombardi disciplinati

"La giornata di Pasquetta si è attestata al 25% di spostamenti, la stessa percentuale di Pasqua. Dati in linea con questo week end festivo che ha visto i cittadini lombardi collaborare con un notevole senso di responsabilità: sono rimasti a casa". Lo dichiara il vice presidente della Lombardia Fabrizio Sala, comunicando i dati della mobilità nella regione rilevati dei cambi delle celle telefoniche a cui si agganciano gli smartphone delle persone che si spostano. "I controlli effettuati dalle Forze dell'ordine hanno consentito di scoraggiare qualche irresponsabile che voleva fare una gita fuori porta nei giorni di Pasqua e Pasquetta», ha commentato Sala. "Analizzando le fasce orarie degli spostamenti registrati - ha aggiunto - si evince che i maggiori spostamenti sono stati alle 12 e alle 18, probabilmente per recarsi da qualche parte per pranzo o cena. Occorre non abbassare la guardia e mantenere il distanziamento sociale per uscire al più presto da questa drammatica emergenza"