Covid, quasi cento milioni di contagi nel mondo: 2,5 in italia

Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito. Galli: "La Lombardia, con 264 morti per 100mila abitanti, è uno dei posti peggio messi d'Europa"

Coronavirus

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Milano, 25 gennaio 2021 - Quasi cento milioni di persone hanno contratto il Coronavirus nel mondo dall'inizio della pandemia. Secondo i dati forniti questa mattina dalla Johns Hopkins University, infatti, il bilancio dei contagi ha superato stamane la soglia di 99 milioni di infezioni. In particolare, i casi totali sono al momento 99.225.963, mentre le vittime correlate al Covid-19 hanno raggiunto quota 2.130.179. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito dalla pandemia con 25.127.009 contagi e 419.215 decessi, dopo avere registrato 130.485 nuovi casi e 1.769 morti nelle ultime 24 ore. Dopo gli Usa, è l'India il paese che ha confermato più contagi (10.667.736), davanti a Brasile (8.844.577), Russia (3.698.246), Regno Unito (3.657.857), Francia (3.112.055), Spagna (2.499.560) e Italia (2.466.813).

Galli: la Lombardia ha bilancio morti tra i peggiori in Europa

"La Lombardia, con 264 morti per 100mila abitanti, è uno dei posti peggio messi d'Europa. Paga lo scotto, pesantissimo, dell'epidemia iniziale". Lo ha detto Massimo Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano, commentando i dati sui contagi, stamani ad 'Agorà' su Rai3. A marzo l'epidemia di Covid-19 "ci ha preso alle spalle" e c'erano "già probabilmente centinaia o forse migliaia di infettati nel momento in cui è scoppiata. All'epoca non si facevano tamponi perché non c'èra la possibilità di farli - sottolinea Galli -. Il risultato è stato che la letalità (morti in relazione ai malati, ndr) dell'epoca era del 13,5% che è una letalità ospedaliera. Ci sono poi 1 milione e mezzo o 2 milioni di casi che non sono stati registrati, di persone che stavano a casa e non potevano fare il tampone, che non sono stati registrati in quel periodo. Se ci fossero state anche quelle registrazioni, la nostra letalità sarebbe stata pari o appena superiore a quella degli altri Paesi. In pratica come è stata quella da settembre in poi, assolutamente in linea con gli altri Paesi, tenendo però conto di due fattori: abbiamo cominciato per primi purtroppo e con molti casi 'nascosti' all'inizio e abbiamo più anziani". Se "togliamo i dati della Lombardia dal conteggio la mortalità italiana è uguale a quella di Spagna e Francia - conclude Galli -. Per quanto riguarda l'oggi, invece, "se ci guardiamo attorno vediamo che gli altri Paesi europei stanno peggio di noi. Abbiamo già avuto un periodo simile, quando ci sembrava di avere una situazione migliore. Quindi i primi segnali di 'bel tempo', al momento, non sono decisivi. In questo momento siamo in una di quelle fasi in cui non riusciamo a capire dove possa buttare se molliamo il colpo".