Riapertura scuole in zona rossa, ma niente zona gialla

Dopo la cabina di regia sulle misure anti-Covid: ecco le ipotesi

Il premier Mario Draghi

Il premier Mario Draghi

Scuole aperte anche in zona rossa: questo è quanto è emerso dalla riunione della cabina di regia fra il premier Draghi, i ministri e gli esponenti del Cts. Fra le novità annunciate c'è l'apertura delle scuole anche in zona rossa. Ma soltanto sino alla prima media. Ovvero per gli asili nido, le scuole materne, le elementari e la prima media. Le altre classi dovrebbero proseguire le lezioni con il consueto metodo della didattica a distanza. Una consuetudine che sta facendo parecchio discutere e che sta provocando Il provvedimento sarà valido da dopo Pasqua. "Il ministro Bianchi sta lavorando affinché questa apertura avvenga in modo ordinato - ha spiegato il premier Mario Draghi -.Si comincia a vedere un miglioramento dei dati. Ci sono alcune evidenze scientifiche che dicono che la scuola sino alla prima media non è fonte di contagio. Fonte di contagio sono altre attività, come quelle parascolastiche. Più si alza l'età scolastica e più aumentano i contagi". La notizia peggiore però arriva dall'assenza di zone gialle: secondo quanto è emerso da indiscrezioni, dopo la zona rossa obbligata nel periodo di Pasqua, non ci dovrebbero essere zone gialle in Italia sino al 30 aprile. Sfumerebbe quindi l'ipotesi annunciata da Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, di riaprire tutto in aprile.

La cabina di regia

Primo incontro

I colori

L'incidenza

La cabina di regia

A partecipare al vertice sono stati il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza, quello dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco, quello dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, quello delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli, quello per Beni e attività culturali Dario Franceschini, quella per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, quella per Pari opportunità e Famiglia Elena Bonetti, quello all'Istruzione Patrizio Bianchi, oltre al sottosegretario Roberto Garofoli. Insieme a loro a partecipare alla cabina di regia sono stati Silvio Brusaferro e Franco Locatelli del Cts.

I colori

La regione con il volto più "scuro" sarà la Puglia, dove il governatore Emiliano ha emesso un'ordinanza che porterà da domani, sabato 27 marzo, sino al 6 aprile la Puglia ad essere in "zona rossa rafforzata": i negozi chiuderanno con orario anticipato, asporto permesso soltanto dopo prenotazione e spostamenti vietati fuori dal Comune di residenza anche per raggiungere le seconde case.  Se il Lazio è l'unica regione a diventare da zona rossa a zona arancione, la Valle d'Aosta fa il percorso contrario passando da arancione a rossa. Rimangono invece nel colore della massima emergenza, ovvero il rosso, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Campania, Piemonte e provincia autonoma di Trento. Invariata la zona arancione per Liguria, Umbria, Molise, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna e provincia di Bolzano.

L'incidenza

Dalla cabina di regia sono emersi dati in lieve miglioramento nell'ultima settimana: dal 19 al 25 marzo sono stati 247 i nuovi casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti, sotto la soglia critica di 250 contagi su 100mila che era stata invece superata la settimana precedente.

Primo incontro

La giornata di oggi era iniziata con un'altra cabina di regia, quella che aveva visto il premier Mario Draghi, il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli e gli esponenti del Cts Locatelli e Brusaferro discutere in merito ai concorsi pubblici. In quel caso l'incontro era durato circa un'ora.