Covid, Cerberus corre e (ri)contagia: le previsioni e il rischio nuova ondata a Natale

Il virus deve indossare 'panni' sempre nuovi che lo rendano poco riconoscibile agli occhi del sistema immunitario. Ecco cosa sta succedendo

Milano - La nuova onda di Covid-19, che come indicano i dati epidemiologici in crescita "è cominciata" e ci accompagnerà anche nel periodo di Natale con un picco atteso "dopo la metà di dicembre", secondo il virologo Fabrizio Pregliasco "sarà governata da questa nuova sottovariante di Omicron", la BQ.1 e cioè la famiglia Cerberus, già arrivata al 30,7% nella flash survey diffusa ieri dall'Istituto superiore di sanità. Una prevalenza che "conferma quanto atteso - spiega all'Adnkronos Salute il docente di Igiene all'Università Statale di Milano - ossia la capacità di BQ.1 di circolare con una notevole contagiosità, riuscendo a reinfettare anche persone che già si sono ammalate e sono guarite. Credo che questa variante continuerà la sua cavalcata in futuro, anche se ad oggi - precisa l'esperto - i dati ci dicono che non sembra essere più cattiva". 

Il virus che indossa sempre panni nuovi

"Con la sua instabilità - osserva il direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio di Milano - Sars-CoV-2 riesce a produrre a cicli di 3-4 mesi circa mutanti sempre nuovi che gli permettono di continuare a infettare, però con una tendenza evolutiva che almeno per queste varianti, che sono tutte sottovarianti di Omicron, non mostra forme pesanti di malattia. Per il virus queste caratteristiche rappresentano in qualche modo vantaggi evolutivi, perché ricordiamoci che Sars-CoV-2 ora deve muoversi in un contesto diverso dal passato: con tantissime persone infettate, sicuramente più di quante ne abbiamo contate, con persone che si sono vaccinate, e con persone che si sono vaccinate e si sono infettate", per proseguire la sua corsa questo coronavirus deve indossare 'panni' sempre nuovi che lo rendano poco riconoscibile agli occhi del sistema immunitario. Più trasmissibile, appunto, anche se meno aggressivo. 

Ed è arrivata l'influenza

Covid ma non solo.  L'influenza stagionale cresce e "questo rialzo", certificato dall'Istituto superiore di sanità nell'ultimo bollettino dei medici sentinella della rete InfluNet, "è atteso. Siamo solo in una fase iniziale", spiega Pregliasco, convinto che "vedremo una stagione di medio-alta intensità, con almeno oltre 8 milioni di italiani colpiti". Il bilancio finale, precisa il docente di Igiene all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio, "dipenderà come sempre dall'andamento meteorologico. Bisognerà vedere se l'inverno sarà particolarmente freddo, se il freddo sarà intenso e prolungato". A guidare l'influenza 'edizione 2022-2023' sarà "una variante di virus che ha già circolato in agosto in Australia, un ceppo A/H3N2 - ricorda l'esperto - che è predominante e alimenterà un'epidemia sostenuta. Nei numeri, ci riporterà alle fasi precedenti la pandemia di Covid".   

Il nodo della quarta dose

Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova "la situazione Covid crescerà ancora, per quanto riguarda i contagi, perché è chiaro che Cerberus", sottovariante di Omicron 5, "oggi al 30%, arriverà presto ad essere anche superiore. E' una variante contagiosa, però non abbiamo quadri più aggressivi. Prova ne è che negli ospedali la situazione non è una situazione di difficoltà".  "E' chiaro - avverte l'esperto - che cresceranno le ospedalizzazioni probabilmente di persone che hanno un tampone positivo. D'altronde, più lo cerchiamo questo virus e più lo troviamo. Quindi mi pare abbastanza evidente che, se a tutte le persone che entrano in ospedale facciamo il tampone, e a tutti quelli che hanno pochi sintomi facciamo il tampone", di positivi "ne troveremo".  "A questa fase ci dobbiamo approcciare spingendo ulteriormente sulle vaccinazioni, sulla dose di richiamo", la quarta anti-Covid, "perché è ancora poca la percentuale di persone, soprattutto anziani over 70 e over 80", che non ha ancora risposto alla 'chiamata'. "E sono quelli che in qualche modo preoccupano di più", dice e rinnova l'invito ad aderire tempestivamente ai booster in vista dei mesi più freddi dell'anno, che rappresentano una stagione impegnativa dal punto di vista delle malattie infettive respiratorie. Le categorie per le quali è indicata, soprattutto gli anziani, esorta Bassetti, "devono andare a fare la quarta dose e farla subito. Non dobbiamo arrivare a dicembre" senza, avverte.

Il piano in caso di rialzo 

Ma cosa potrebbe cambiare in caso di una nuova fiammata dei contagi? "I dati che abbiamo oggi ci dicono che Covid-19 sta riprendendo vigore, la circolazione di queste varianti con grandi capacità di trasmissione fa sì che il virus circoli maggiormente, quindi credo sia indispensabile che il ministero della Salute affronti questo andamento epidemico con una valutazione settimanale, per essere pronto ad avviare quelle che sono le misure necessarie a contrastare la circolazione laddove ci fosse un incremento significativo" dei casi, ha detto Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), a margine del XXI congresso nazionale, in corso a Roma. "Se necessario occorrerà riconsiderare le misure di contenimento, tra le quali l'eventuale uso di mascherine in determinati ambienti, ad esempio". Sicuramente, ''con la circolazione virale del Covid in aumento - aggiunge - mi aspetto un piano per la stagione invernale. Il ministro Schillaci ha già detto che intende fare una campagna di informazione per riportare all'attenzione della popolazione il tema della vaccinazione, l'arma più efficace che abbiamo per cercare di bloccare la pandemia", conclude.