Ue: caricabatterie universale per tutti. Perché e da quando: cosa può cambiare

La proposta presentata dalla Commissione europea punta a convergere sulla tipologia di cavo Usb-c per tutti e prevede la separazione della vendita del caricabatterie da quella del dispositivo

Thierry Breton

Thierry Breton

Bruxellles - Un solo caricabatterie per gli smartphone di tutte le marche per "staccare la spina della frustrazione dei consumatori" e ridurre i rifiuti elettronici. Questo l'obiettivo della proposta di direttiva presentata dalla Commissione europea volta ad armonizzare i cavi di ricarica su una serie di dispositivi elettronici in vendita nell'Unione europea. Bruxelles ha proposto di convergere sulla tipologia di cavo Usb-c per tutti gli smartphone, tablet, fotocamere, auricolari, altoparlanti portatili e console portatili per videogiochi. 

La proposta dell'obbligo di armonizzazione i caricabatterie - attesa per luglio 2020, ma rinviata a causa della pandemia - arriva dopo una serie di studi della Commissione che hanno evidenziato come "nel mercato dei caricabatterie wireless la frammentazione sia al momento limitata" ha spiegato una funzionaria Ue. Di qui la scelta di non includere i dispositivi di ricarica senza fili nella proposta di direttiva, anche se questa precisa che "i produttori rimangono liberi di includere qualsiasi soluzione di ricarica wireless nei loro prodotti insieme alla ricarica via cavo tramite la porta Usb-C".

La proposta prevede inoltre la separazione della vendita del caricabatterie da quella del dispositivo elettronico. "Cio' limiterà il numero di caricabatterie indesiderati acquistati o inutilizzati", si legge nel documento Ue. La Commissione stima che "la riduzione della produzione e dello smaltimento di nuovi caricabatterie limiterà la quantità di rifiuti elettronici di quasi mille tonnellate all'anno". E' previsto anche un risparmio per i consumatori di 250 milioni di euro l'anno sull'acquisto di caricabatterie non necessari. "Abbiamo dato all'industria tutto il tempo per trovare soluzioni proprie, ora èi tempi sono maturi per un'azione legislativa per un caricabatterie comune", ha dichiarato Margrethe Vestager, vice presidente della Commissione. "Questa - ha aggiunto - e' una vittoria importante per i nostri consumatori e per l'ambiente, in linea con le nostre ambizioni verdi e digitali".

La proposta di direttiva "non è contro qualcuno, Apple o altri" ha detto il commissario Ue per il Mercato unico, Thierry Breton. Il commissario ha spiegato di avere avuto contatti con l'amministratore delegato Tim Cook, ma su argomenti diversi. I protocolli per la porta di ricarica Usb-C sono già "ampiamente conosciuti, la tecnologia è matura, non credo creerà problemi a qualcuno", ha aggiunto. In merito è arrivata la presa di posizione di Apple: "Siamo preoccupati che una regolamentazione severa che imponga un solo tipo di connettore soffochi l'innovazione anziché incoraggiarla, il che a sua volta danneggerà i consumatori in Europa e nel mondo. Ci impegneremo con le parti interessate a trovare una soluzione che protegga gli interessi dei consumatori, nonché la capacità del settore di innovare e portare nuove entusiasmanti tecnologie agli utenti. Condividiamo l'impegno per la protezione dell'ambiente".