REDAZIONE CRONACA

Burioni attacca i medici che prescrivono Idrossiclorochina e cortisone: "Non ascoltateli"

Il virologo contro chi prescrive questi farmaci ai malati domiciliari

Il virologo Roberto Burioni

Il virologo Roberto Burioni attacca i medici di base che prescrivono ai loro pazienti malati di Covid con sintomi lievi idrossiclorochina e cortisone. "Ci sono medici che prescrivono a pazienti Covid-19 domiciliari farmaci in maniera dissennata, in particolare idrossiclorochina e cortisone, che nei casi lievi sono completamente inappropriati. Vi prego di non dargli ascolto, visto che nessuno li ferma". Lo scrive su Twitter il virologo Roberto Burioni, docente all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Le raccomandazioni dell'Oms

A inizio marzo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha espresso una "forte raccomandazione contro l'uso dell'idrossiclorochina in via preventiva per gli individui che non hanno Covid-19". E' quanto si legge nella prima living Guideline, o linea guida in continuo aggiornamento, pubblicata sul British medical journal (Bmj), realizzata da un gruppo internazionale di esperti. "C'è un interesse diffuso - scrivono - sul fatto che gli interventi farmacologici possano essere utilizzati per la prevenzione della Covid-19, ma c'è incertezza su quali farmaci, se ce ne sono, siano efficaci".

Idrossiclorochina e Covid

Di qui la necessità per l'Oms di approfondire per fornire a medici e amministratori pareri aggiornati sulla base delle evidenze scientifiche. La forte raccomandazione contraria rispetto all'uso di idrossiclorochina in via preventiva deriva da una revisione sistematica basata su 6 studi condotti su 6.059 partecipanti che hanno rilevato come questo farmaco antimalarico, indicato anche per pazienti con artrite reumatoide, ha avuto un effetto minimo o nullo sulla mortalità e sul ricovero in ospedale da Covid-19. Inoltre ha determinato un effetto minimo o nullo sull'infezione Sars-CoV-2 e probabilmente un aumento degli eventi avversi che ha portato alla sospensione dell'uso in diversi pazienti. Il panel ritiene quindi che "questo farmaco non sia più una priorità di ricerca e che le risorse dovrebbero piuttosto essere orientate alla valutazione di altri farmaci più promettenti per prevenire il Covid-19". I successivi aggiornamenti della living Guideline, sviluppata con il supporto della Magic Evidence Ecosystem Foundation, riguarderanno altri farmaci oggetto di indagine per il loro ruolo nella prevenzione della Covid-19.