Arresti in Francia, chi sono gli ex terroristi

Sono accusati di omicidi e fatti di sangue durante gli anni di piombo. Molti di loro devono scontare l'ergastolo

Anni di piombo

Anni di piombo

Milano - Chi sono Marina Petrella, Giovanni Alimonti, Enzo Colavitti, Roberta Cappelli, Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi, Luigi Bergamin e Narciso Manenti arrestati questa mattina a Parigi nell'operazione denominata "Ombre Rosse"? E quelli ancora in fuga sono Raffaele Ventura, Maurizio Di Marzio e Luigi Bergamin? Si tratta di protagonisti degli anni di piombo, condannati a vario titolo per atti di terrorismo a cavallo degli anni '70 e '80. 

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Ex Brigate Rosse

  • Giovanni Alimonti deve scontare una pena di 11 anni, 6 mesi e 9 giorni. Tra i vari reati per i quali è condannato c'è anche il tentato omicidio del vice dirigente della Digos di Roma Nicola Simone, avvenuto il 6 gennaio del 1982 e durante il quale lui stesso rimase ferito al braccio destro. Il mandato di cattura europeo emesso nei suoi confronti scade l'8 gennaio del 2022.
  • Enzo Calvitti è considerato uno dei capi della colonna romana delle BR: deve scontare una pena di 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e la misura della libertà vigilata per 4 anni per associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi. La sentenza è divenuta esecutiva a settembre del 1992, il mandato di cattura europeo nei suoi confronti scade il 21 dicembre del 2021.
  • Sergio Tornaghi, membro di spicco della colonna milanese delle BR "Walter Alasia", è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli. Tra le accuse anche partecipazione a banda armata, propaganda e apologia sovversiva, attentato con finalità di terrorismo e eversione, detenzione e porto illegale di armi, violenza privata. Il suo mandato di cattura europeo scade il 5 maggio del 2023.
  • Roberta Cappelli, nome di battaglia "Silvia",  deve scontare l'ergastolo per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all'incolumità ed altro, in quanto colpita da ordine di esecuzione pena emesso il 24 novembre del 1993 dalla procura generale di Roma. Tra gli altri reati, risulta responsabile degli omicidi del Generale dei carabinieri Enrico Galvaligi (avvenuto a Roma il 31 dicembre del 1980), dell'Agente di polizia Michele Granato (consumato a Roma il 9 novembre del 1979), del vicequestore Sebastiano Vinci (avvenuto a Roma il 19 giugno del 1981). A suo carico anche il ferimento di Domenico Gallucci (sempre a Roma il 17 maggio del 1980) e del vice questore Nicola Simone, il 6 gennaio del 1982. Deve scontare l'ergastolo con un anno di isolamento diurno per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato. Il mandato d'arresto europeo scade il 30 luglio 2022.
  • Marina Petrella è responsabile, in base alle condanne, dell'omicidio del generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi, del sequestro del giudice Giovanni D'Urso, avvenuto a Roma il 12 dicembre del 1980, e dell'assessore regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo, avvenuto a Torre del Greco il 27 aprile del 1981 e nel quale furono uccisi due membri della scorta, dell'attentato al vice questore Nicola Simone (insieme a Cappelli e Alimonti). Il suo mandato di cattura europeo scade l'8 gennaio del 2022.  

Ex Lotta Continua

  • Giorgio Pietrostefani è stato il fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua. E' stato condannato a 22 anni, con Sofri, come mandante dell'omicidio Calabresi, del quale si è sempre dichiarato innocente, come gli altri imputati (ad eccezione di Leonardo Marino. Ha scontato solo una minima parte della pena (circa 2 anni) essendosi poi rifugiato in Francia protetto dalla dottrina Mitterrand. L'ordine di esecuzione della pena è stato emesso il 15 luglio del 2008 dalla procura generale di Milano. il mandato di cattura europeo scade il 9 settembre 2023.

Ex Nuclei Nuclei Armati Contropotere Territoriale

  • Narciso Manenti condannato all'ergastolo.deve espiare l'ergastolo per l'omicidio aggravato dell'appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, perpetrato a Bergamo il 13 marzo del 1979, oltre che 2 anni e mesi 6 di reclusione per ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi ed 3 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata, in quanto colpito da ordine di carcerazione emesso il 4 febbraio del 1986 dalla Procura di Bergamo. Il mandato di cattura europeo emesso dalle autorità italiane scade il 6 luglio del 2023

Ex Proletari Armati per il Comunismo

  • Luigi Bergamin ha una pena definitiva da scontare di 16 anni e 11 mesi di reclusione in quanto ideò l'omicidio del maresciallo Antonio Santoro, il capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti. E' stato dichiarato nel marzo scorso "delinquente abituale" dal giudice del Tribunale Sorveglianza di Milano. L'ex componente dei Prolelari Armati per il Comunismo deve scontare una pena complessiva di 16 anni e 11 mesi di carcere per omicidio, banda armata rapina e detenzione illegale di armi. Lo "status" di "delinquente abituale" deciso dal giudice di sorveglianza su richiesta del pm dell'esecuzione Adriana Blasco ha l'effetto di interrompere i termini di prescrizione. L'ordine di esecuzione pena risale al 2008

 I tre in fuga

  • Luigi Bergamin viene considerato l'ideologo dei Proletari armati per il comunismo, il cui membro piu' famoso è Cesare Battisti, catturato nel gennaio 2019 in Bolivia dopo una lunga latitanza ed estradato in Italia. Bergamin  è stato condannato tra l'altro per l'omicidio del macellaio Lino Sabbadin e la sua pena sarebbe vicina alla prescrizione.
  • L'ex brigatista Maurizio Di Marzio, 5 anni residui da scontare, partecipò con Giovanni Alimonti al tentativo di sequestro del vice questore Nicola Simone, rimasto gravemente ferito. La sua condanna scadrebbe il 10 maggio. 
  • Raffaele Ventura, gia' esponente delle Formazioni comuniste combattenti, ha condanne per oltre 20 anni e fu riconosciuto anche tra i responsabili in concorso morale per l'omicidio del vice brigadiere Antonino Custra avvenuto nel maggio del '77 in via De Amicis a Milano durante una manifestazione.