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Alessandria, omicidio di Norma Megardi: il fermato confessa, indagati anche i genitori

La donna, ex insegnante, era scomparsa lunedì e la sua auto era stata trovata bruciata nelle campagne con all'interno un cadavere carbonizzato

Norma Megardi

Alessandria, 25 giugno 2022 - Svolta nel caso di Norma Megardi, l'ex insegnante ultra settantenne scomparsa lunedì nell'Alessandrino e la cui auto auto era stata trovata bruciata nelle campagne con all'interno un cadavere carbonizzato. Nella notte tra venerdì e sabato, la Procura della Repubblica di Alessandria ha disposto il fermo di un uomo, gravemente indiziato dell’omicidio della donna. L’uomo è stato individuato dalle investigazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria, protrattesi ininterrottamente dal rinvenimento del cadavere carbonizzato della donna. Nel corso dell’interrogatorio, spontaneamente reso, l’uomo ha confessato e agevolato il sequestro di ulteriori reperti. I reati contestati sono quelli di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere.  

L'uomo fermato è Luca Orlandi ed è difeso dagli avvocati Paolo Amisano di Valenza (Alessandria) e Stefano Bagnera di Casale Monferrato (Alessandria). Gli inquirenti hanno sentito anche i suoi genitori, alla presenza - secondo quanto si è appreso ad Alessandria - dell'avvocato Amisano. La coppia si era già presentata spontaneamente ieri in caserma ma per motivi di tempo l'interrogatorio è stato rinviato a questa mattina. Orlandi è accusato di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. Avrebbe reso "ampia confessione" al magistrato. I genitori di Luca Orlandi sono stati indagati, a piede libero, con le stesse ipotesi di reato: omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. La coppia, sentita a lungo oggi dagli investigatori, respinge ogni addebito.

 

L'ipotesi: questioni economiche

Uccisa dai figlio degli affittuari, probabilmente per questioni economiche legate ai canoni di locazione o alla ventilata vendita di terreni e un capannone agricolo nella pianura alessandrina vicino al Po. Investita con un'auto e poi bruciata sulla sua macchina cosparsa con una tanica di liquido infiammabile. È stato risolto il mistero della morte di Norma Megardi. Il giovane è in carcere dalla scorsa notte dopo il fermo con le accuse di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. I genitori, Ivana Ferrari e Pietro Orlandi, respingono tutti gli addebiti e gli avvocati della famiglia, Paolo Amisano e Stefano Bagnera, precisano che i loro comportamenti "sono tutti da collocarsi temporalmente in momenti successivi a quelli tenuti dal loro figlio".

Il padre poliziotto sospeso

Pietro Orlandi, poliziotto, è stato sospeso dal lavoro in via cautelativa. ll nonno del giovane fermato, Giovanni, è incredulo: "Non siamo mica gente che ammazza la gente. Io dovrei anche lavorare, ma mi hanno bloccato i trattori e non posso mietere il grano qui davanti a casa. Cosa c'entriamo noi con tutta questa storia?". "Nessuno - commenta Lazzarina Arzani, sindaco di Sale, fuori paese per qualche giorno - avrebbe pensato una cosa del genere da miei concittadini. Sapevo di tensioni tra vicini, ma non fino a questo punto. Che gli Orlandi fossero in difficoltà se ne parlava, ma come tanti altri di questi tempi". Insegnante di inglese in pensione, amante dei viaggi e degli animali, impegnata nel sociale e volontariato, Norma Megardi era la proprietaria di alcuni terreni e un capannone, limitrofi alla casa della famiglia Orlandi, alla quale li aveva dati in affitto. Tra la pensionata e gli affittuari, che gestiscono una piccola aziendà agricola, i rapporti erano tesi; - è quanto è emerso dalle testimonianze - forse per il ritardo nei pagamento dei canoni e per l'intenzione della vittima di cedere le proprietà ad altri.

Il ritrovamento dell'auto

L'auto in questione, un'utilitaria Opel acquistata da poco da Megardi insieme al marito, era andata sostanzialmente distrutta dalle fiamme nella zona boschiva, sugli argini del Po, salvo che per alcuni numeri di targa rimasti leggibili. I resti erano stati immediatamente posti sotto sequestro in un'autorimessa del Tortonese, mentre le parti umane rinvenute all'interno erano state portate nella camera mortuaria del cimitero di Alessandria, a disposizione dell'autorità giudiziaria. I carabinieri del comando provinciale, con i colleghi della compagnia di Tortona, avevano iniziato subito una serie di accertamenti sul luogo del ritrovamento, molto impervio e isolato, lontano dalle abitazioni. Si erano trovati a dovere accertare innanzitutto se il rogo fosse partito dal veicolo stesso o dal bosco, dov'erano entrati in azione i vigili del fuoco per lo spegnimento, con in prima fila il sindaco di Isola, Cristian Scotti.

La scomparsa della donna

Megardi, intestataria con il marito della vettura, era uscita dalla sua casa di Sale per delle commissioni quella stessa giornata, nel tardo pomeriggio, ma non aveva più dato sue notizie, sembrava scomparsa. Tutto il paese si era impegnato per risolvere il giallo, a partire dalla polizia locale, che aveva fornito le immagini dell'impianto di videosorveglianza, sperando di aiutare a ricostruire i movimenti dell'auto e dell'anziana stessa. Le indagini dei carabinieri si erano poi estese all'attività di affitto di terreni che la donna, proprietaria di alcuni appezzamenti, gestiva in prima persona.