Alfonsina Strada: la storia della prima signora del Giro, cent’anni fa

Cremona ricorda l’unica donna che dal 1924 abbia mai sfidato gli uomini nella corsa. Povera, ma decisa. "Esempio contro i pregiudizi"

Alfonsina Strada in gara

Alfonsina Strada in gara

Cremona – L’hanno chiamata "Alfonsina pedala controvento": contro il vento dei pregiudizi, delle discriminazioni, del maschilismo nello sport. È il nome della tre mesi di manifestazioni che ricorderanno Alfonsina Strada, la prima e unica donna ad avere gareggiato insieme agli uomini sulle strade del Giro d’Italia, un secolo fa. A lei a Cremona la Federazione italiana ambiente e bicicletta, dedica una rassegna. Alfonsina è considerata una pioniera della parificazione fra donna e uomo nello sport. È la prima donna a disputare il Giro di Lombardia nel 1917 e il Giro nel 1924. Nata nel 1891 come Alfonsa Rosa Morini, figlia di contadini analfabeti di Riolo di Castelfranco Emilia, nel Reggiano, è ancora bambina quando, in un mondo di fatica e povertà, scopre la passione per la bicicletta. Inizia a gareggiare a Torino, città dove le donne in bicicletta non destano particolare scandalo. Nel 1911, a Moncalieri, stabilisce il record mondiale di velocità femminile. Nel 1915 si trasferisce Milano quando sposa Luigi Strada, di cui manterrà sempre il cognome. È 1917, nel pieno della Grande Guerra.

Il Giro di Lombardia, classica di fine stagione, è una delle poche corse a non essere state soppresse. Alfonsina si iscrive e per la prima volta lancia la sfida in una corsa in linea agli atleti uomini. E che atleti: Costante Girardengo, Tano Bellini, il francese Henri Pélissier, il belga Philippe Thys, che ha già vinto due Tour de France e che farà il tris. Vince Thys davanti a Pélissier. Alfonsina raggiunge il traguardo con altri due a un’ora e mezza dal vincitore quando sono le cinque del pomeriggio e inizia a fare buio. Alfonsina ha un sogno: il Giro d’Italia. Lo realizza nel 1924, in pieno fascismo, l’anno del delitto Matteotti. Viene iscritta come Alfonsin Strada, maglia nera, numero 72. Si difende.

Non è mai ultima ai traguardi di Firenze, Roma, Napoli, Taranto. Nell’ottava tappa, L’Aquila-Perugia cade più volte. Fora. Le si spezza il manubrio della sua rudimentale bicicletta e lei lo sostituisce con un manico di scopa, legato con delle corde. Arriva a Perugia in condizioni pietose e fuori tempo massimo, a quasi quattro ore dal primo. Dovrebbe essere squalificata. Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport, si oppone: Alfonsina proseguirà anche se fuori classifica. Colombo le paga le spese, l’alloggio, un massaggiatore. Ormai Alfonsina è popolarissima. A ogni arrivo la gente attende per ore fino a quando non la vede comparire.

L’anno dopo Alfonsina vorrebbe ripetere l’esperienza al Giro, ma le viene negata l’iscrizione. La sua fama ha varcato i confini. Gareggia in Francia, Spagna, Lussemburgo. Si esibisce nei circhi pedalando sui rulli. Nel 1934 prende parte al primo campionato del mondo femminile (non ufficiale). Quattro anni dopo conquista a Longchamp il record dell’ora femminile (non ufficiale). Rimasta vedova, nel 1950 si risposa a Milano con Carlo Messori. Insieme aprono un negozio di biciclette con annessa officina per le riparazioni al numero 80 di via Varesina. Il 13 settembre 1959 Alfonsina Strada rientra a Milano dopo avere assistito alle Tre Valli Varesine. Sta cercando di riavviare la sua moto Guzzi 500 quando viene stroncata da un infarto. Ha 68 anni.

Pierluigi Torresani , esperto di processi formativi in ambito sportivo, e Andrea Cisi, scrittore, hanno organizzato l’evento cremonese per ricordarla. "Come sostenitore - dice Piercarlo Bertolotti, presidente Fiab Cremona - dell’emancipazione femminile, ritengo che i valori del ciclismo come il rispetto dell’avversario, etica sportiva, caparbietà e tenacia, disciplina e costanza, unite al rispetto delle regole, siano fondamentali e che debbano tradursi in un comportamento rispettoso di chiunque anche nella quotidianità. Orgoglioso di ricordare Alfonsina". Gli eventi iniziano a Cremona il 7 marzo con lo spettacolo teatrale "Alfonsina Strada - Una corse per l’emancipazione" e chiudono il 17 giugno. Sono un’esposizione di velocipedi con il Museo A&C Azzini di Soresina, un annullo filatelico, conferenze, incontri a scuola e con blogger e cicliste, una pedalata in città, un murale.