Provincia di Cremona, la presidenza va a Rosolino Bertoni

Dopo le dimissioni di Mirko Signoroni

Mirko Signoroni e Rosolino Bertoni

Mirko Signoroni e Rosolino Bertoni

Cremona, 8 ottobre 2019 - E adesso il presidente della Provincia è Rosolino Bertoni. Questa la conclusione alla quale si arriva secondo un parere pro veritate chiesto dal vicesegretario Antonello Bonvini. Il ragionamento messo in campo è semplice: alle elezioni si sono presentati due candidati, Bertoni e Signoroni. Mirko Signoroni ha vinto, ma non solo non poteva essere eletto, bensì neppure avrebbe potuto candidarsi (lo dice l’art. 60, comma 1, n. 11 del Tuel). Quindi, se il primo viene squalificato, vince il secondo.

La notizia ha gettato nel caos gli addetti ai lavori che la scorsa settimana hanno lavorato affinché il vicesegretario Bonvini indicesse le elezioni, lavoro servito a poco perché il vice resiste. Chi vuole andare a elezioni subito sta quindi pensando a una nuova strategia: «Nominiamo un segretario generale che sostituisca la Nanni – afferma Simone Beretta (dissidente del centro destra) e chiediamogli di indire le elezioni». Ma non è così semplice anche perché secondo il Tuel (art.53, comma 3) se il presidente va a casa, lo seguono tutti i consiglieri. Certo, c’è da capire chi è il presidente. A questo proposito, qualora si dia corso al parere pro veritate, toccherebbe a Rosolino Bertoni. «Sì, qualcosa ho sentito che va in questa direzione – dice l’interessato – e se le cose stanno così, visto che ho dato la disponibilità a presentare la mia candidatura, potrei assumere la carica. Tuttavia, vorrei patti molto chiari: non vado lì per indire le elezioni subito, ma potremmo concordare un tempo definito, inferiore ai tre anni canonici, magari entro un anno. Inoltre, dovremmo trovare un accordo per evitare lo stallo della provincia e tutto quel che ne consegue. E tra le prime mosse che metterei in campo, ci sarebbe la nomina del nuovo segretario e quella del mio vice. Inoltre, se mi nominassero presidente e non superassi lo scoglio della convalida da parte dei consiglieri (Bertoni può contare solo su 5 voti), ci deve essere una motivazione valida per un voto negativo. E se questa motivazione non mi convince, sarei pronto a fare ricorso al Tar».

Situazione sempre molto complessa, dunque, anche alla luce del fatto che questa sera è convocato dal vicepresidente Rosolno Azzali il primo Consiglio. Sono in corso riunioni delle due correnti per capire se partecipare e come partecipare. «Non sappiamo come se ne possa uscire – dice il consigliere provinciale Roberto Barbaglio (Pd) – perché ogni giorno c’è una novità che va a contraddire quanto affermato il giorno prima. E la confusione aumenta senza che vengano indicate vie d’uscita». «Un caos ingiustificabile che tende a far diventare sempre meno credibile questo ente agli occhi dei cittadini», sostiene Marco degli Angeli, consigliere regionale grillino.