REDAZIONE CREMONA

Tennis-scommesse, nell’inchiesta di Cremona spunta il nome di Djokovic

«Per il tennis - dice Di Martino - è la stessa cosa che nel calcio. È stato raggiunto uno stesso livello internazionale e il fenomeno è a livello mondiale» di Gabriele Moroni

Novak Djokovic

Cremona, 6 novembre 2014 - Ritorno a Cremona e interrogatorio fiume per Manlio Bruni, ex commercialista di Beppe Signori, con il procuratore Roberto di Martino. L’interrogatorio non è terminato e il verbale è stato secretato. «Per il tennis - dice Di Martino - è la stessa cosa che nel calcio. È stato raggiunto uno stesso livello internazionale e il fenomeno è a livello mondiale». Il Coni ha chiesto gli atti alla Procura. Del tennista Daniele Bracciali, indagato e interrogato giorni fa, il capo della Procura cremonese dice: «Ha ammesso alcune cose e altre le ha negate». Fra i primi indagati nell’inchiesta del calcioscommesse, Manlio Bruni affiora a più riprese dalle carte delle perizie informatiche eseguite su pc, tablet e smartphone sequestrati a 111 indagati.

Bruni parrebbe attivo anche nel giro estero che avrebbe avuto come referente Tomas Nydhal (Nidalone), 46 anni, ex tennista svedese. Capita che il commercialista bolognese evochi assi internazionali della racchetta come il serbo Novak Djokovic e il tedesco Philippe Kohlschreiber, attuali numero 1 nel mondo e in Germania. La prima conversazione nel mirino degli inquirenti risale al 25 giugno 2007, quando Alessandro Cinelli si lamenta: «Fanculo... il colpo Kohlschreiber l’ho mancato per colpa del telefono. Nidalone mi aveva chiamato». Nel novembre dello stesso anno è Bruni a scrivere: «L’allenatore di Ancic, che noi conosciamo, prima del march ha incontrato la fidanzata di Djokovic, e gli ha chiesto se la sera dopo uscivano... e lei gli ha detto impossibile, domani partiamo, Djokovic vuole andare a Shangai almeno 10 giorni prima... allora lui ha provato a chiamare il nostro uomo... ma noi eravamo appena usciti». Bruni si mostra rammaricato: «Djokovic si mangiava al 9%, mangiavo almeno 100 mila».