Caso Tamoil: "Il Comune di Cremona non è sceso in campo. L'ho fatto in solitudine, da cittadino. E ho vinto"

La battaglia di Gino Ruggeri, funzionario municipale e responsabile dell'associazione radicale Piergiorgio Welby, contro la raffineria

Un presidio di Gino Ruggeri (al centro) contro la Tamoil

Un presidio di Gino Ruggeri (al centro) contro la Tamoil

Cremona, 20 luglio 2014 - Ha sfidato a viso aperto Golia. Ha assicurato che la sua città fosse ripagata per il danno subito. Gino Ruggeri, funzionario municipale e responsabile dell’associazione radicale Piergiorgio Welby di Cremona, è il cittadino che si è costituito parte civile al processo contro i vertici della raffineria Tamoil quando il Comune di Cremona ha deciso di fare un passo indietro. Ruggeri ci ha messo la faccia ma anche il portafoglio: se i manager fossero stati assolti, gli sarebbe toccato rifondere le spese di tasca sua. Venerdì invece sono giunte le condanne in primo grado per quattro tra dirigenti e amministratori della raffineria, che ora dovranno staccare un assegno da un milione di euro al municipio. Il novello Davide ha vinto la sua battaglia.

Ruggeri, quali sono state le reazioni dopo la sentenza? "Tutto quello che ci aspettavamo è avvenuto: è stato riconosciuto il disastro ambientale e sarà versata la provvisionale di un milione di euro. Sono due conquiste entrambe importanti. Chi ha seguito il processo, sa che solo alla fine le conclusioni sono state chiare. E hanno messo in evidenza l’inadeguatezza delle istituzioni nei controlli e la loro assenza".

Cosa è mancato? "Nel 2011 la Tamoil stava per chiudere. Si era in piena emergenza libica, c’era la possibilità di chiedere il sequestro e il blocco dei beni, e invece i vertici locali, sia la maggioranza che l’opposizione, si sono genuflessi, accettando un accordo come se l’inquinamento non ci fosse. Era stato presentato come un accordo strappato per garantire i lavoratori (oltre 300, ndr). Alla fine la gran parte è stata licenziata, ora è diventato un deposito". 

Perché ha deciso di costituirsi parte civile al posto del Comune? "Bisogna dire che i Radicali da 30 anni si occupano di questa vicenda. Nel 2012 c’è il rinvio a giudizio e a me viene in mente che Mario Staderini, segretario dei Radicali, si era costituito al posto del Comune di Roma in un processo. E allora ho detto: perché non facciamo come lui? L’azione popolare viene accettata dal giudice il 19 giugno 2012. La particolarità della nostra azione è che mentre le altre volte (sono pochi i casi e quasi sempre promossi da tesserati radicali, ndr) le istituzioni restavano inerti, in questo caso il Comune dice che è sbagliato per rispetto della controparte in base all’accordo del 2011 e perché non aveva subito danni. Invece è stato riconosciuto il disastro ambientale. È la prima volta che un giudice accoglie un’azione popolare nonostante l’istituzione dica no". 

Ora a Cremona è cambiata la giunta comunale (ha vinto il centrosinistra): si è sentito un cambio di passo sul tema? "Sì. L’assessore all’Ambiente, Alessia Manfredini, prima delle elezioni si era espressa a favore. E il sindaco Gianluca Galimberti mi ha chiamato questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ringraziandomi e ha anche fatto una dichiarazione. Ha marcato la distanza, nonostante la non costituzione a parte civile sia stata ispirata anche da personaggi del centrosinistra".

Se potesse decidere come spendere la provvisionale, cosa farebbe? "Il nostro consiglio è di usarne una parte per risarcire i lavoratori danneggiati dalla chiusura della società".

Se ci sarà ricorso da parte di Tamoil, cosa farà? "Non so ancora se dal punto di vista legale posso restare, ma sono disponile ad andare avanti".

Tamoil a Cremona ha significato anche sponsor, soldi per eventi, cultura, sport. Deve cambiare il rapporto pubblico-privato? "Sì. Servono conoscenza e trasparenza. Quello che non c’è stato in questi anni. Il danno della Tamoil lo hanno subito anche le società canottiere sul Po, si arriva a circa 15mila soci, ma solo una trentina di loro si sono costituiti parte civile. Questo dà l’idea di cosa ha rappresentato la Tamoil per Cremona".

luca.zorloni@ilgiorno.net