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Morto Benito Penna: il pugile cremonese sfiorò Olimpiadi e oro europeo

In carriera ha sostenuto 131 incontri: per lui 83 vittorie. L'ultimo match nel dicembre 1976

Benito Penna in una foto pubblicata sui social qualche anno fa (Facebook)

Lutto nel mondo della boxe tricolore. È morto a Cremona oggi, martedì 13 dicembre, Benito Penna, uno dei protagonisti del pugilato cremonese e italiano. Nato a Castelverde il 17 marzo 1940, Penna esordì appena quindicenne e a soli 18 anni era già tra i migliori pesi massimi, tanto da entrare nel giro della Nazionale. Nel settembre del 1959 il primo combattimento con la maglia delle Fiamme Oro. Arriva a passo dalla partecipazione alle Olimpiadi di Roma, venendo eleminato nella finale nazionale di selezione da Franco De Piccoli, che poi vincerà l'oro. Sfortunato anche agli Europei di Belgrado, dove il russo Abramov gli nega l'oro solamente ai punti.

Il passaggio al professionismo è storia del 1962: sul ring della Palestra Spettacolo il tedesco Horst Herold cade sotto i suoi colpi al 3° round. Ed è solo l'inizio, perché da professionista Penna infila un filotto di 14 successi consecutivi (9 per ko) e sfiora piu volte il titolo italiano. Appartiene alla leggenda della boxe, almeno di quella cremonese, quanto accaduto il 26 dicembre 1976, in quello che sarà il suo ultimo incontro: Penna ha nuovamente l'occasione di combattere per il titolo italiano, l'avversario è il bolognese Dante Canè. Un destro perfetto per tempismo ed esecuzione manda al tappeto l'avversario al quinto round, ma Penna, anziché "finirlo", aspetta volutamente che si rialzi.

Canè si riprende e vince ai punti, ma quel gesto di estrema sportività varrà a Penna molto più di un titolo, rendendolo esempio di rispetto e fair play. Complessivamente la sua carriera racconta di 131 incontri tra dilettanti e pro, con 83 successi, 28 per ko tecnico.