A Crema gli islamici si fanno in tre

Crema, i nuovi Giovani musulmani e il convegno contestato dal titolo: "«Integrazione? No grazie. Convivenza pacifica!» di Pier Giorgio Ruggeri

I gruppi vogliono una moschea

I gruppi vogliono una moschea

Crema, 3 giugno 2015 - E adesso sono tre. Tante sono le fazioni degli islamici sunniti presenti nel Cremasco. Tutti che intendono costruire una moschea, un luogo di culto dove probabilmente chi appartiene agli altri gruppi non entrerà, a causa delle divisioni tra di loro. Dopo il gruppo dei sunniti storici, che fanno capo a Bouzaiane Dhaouadi, è arrivato quello del centro Assalam, che fa capo ad Aziz Dahiche. E adesso ecco spuntare i giovani musulmani italiani, di Taha Alorabi, figlio dell’imam Salah, che si pone in mezzo alle due posizioni. E ciascuno viaggia per conto suo, se non proprio contro gli altri. L’ultimo esempio arriva dal gruppo dei giovani musulmani. Lo scorso mese il centro Assalam ha proposto un incontro sul tema interreligiosità e integrazione. Bene, sabato, alle 18 perché alle 21 c’è la Champions League, nella stessa sala Alessandrini dove il 12 aprile si è svolto il primo convegno, eccone un secondo, il cui titolo è per lo meno preoccupante: «Integrazione? No grazie. Convivenza pacifica!». Più di un cremasco si è mostrato allarmato dal titolo del convegno e si spera che sia solo una cattiva conoscenza della lingua italiana, anche se i giovani musulmani di questo gruppo sono nati e cresciuti in Italia, frequentano le scuole superiori e le università. In ogni caso, questo convegno non seguirà le orme del precedente, a voler significare che la strada che i giovani musulmani intendono seguire è diversa.

Se da una parte si percorre la via dei convegni, dall’altra si continua a lavorare. I due gruppi principali, eternamente in duello, si fronteggiano sulla pagine dei giornali e non riescono a trovare un accordo. Mentre gli islamici cremaschi di Dhaouadi hanno ottenuto dal sindaco di Crema una sala per l’imminente Ramadan (che inizia il 18 giugno), con la precisazione che la sala è concessa a tutti i musulmani, il gruppo Assalam non intende usufruirne anche per questioni ideologiche: gli imam che arrivano a predicare non sarebbero graditi per quel che predicano. Ma la notizia che potrebbe sbaragliare il campo è che questo gruppo sta trovando un accordo a Madignano per un capannone da adibire a centro culturale. Già nei prossimi giorni i responsabili del gruppo saranno dal sindaco per chiedere il cambio di destinazione d’uso con il proprietario del capannone e firmare l’accordo. E questo spianerebbe la strada agli islamici di Dahouadi per la moschea a Crema senza che Assalam si frapponga. Forse.