Crema, bambino ferito a scuola: "Niente indennizzo"

Archiviazione per il sindaco Bonaldi. La famiglia del piccolo lamenta che nessuna assicurazione la risarcirà

La sindaca di Crema, Stefania Bonaldi

La sindaca di Crema, Stefania Bonaldi

Crema (Cremona) - Non va a processo il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, come ampiamente previsto, dato che nessuna responsabilità penale le si poteva attribuire nella vicenda (salita poi alla ribalta nazionale con l’avviso di garanzia al sindaco Bonaldi nel giugno 2021) che ha visto un bambino di un anno schiacciarsi un dito in una porta taglia fuoco, fino quasi ad amputarselo, il 16 ottobre 2020, mentre era all’asilo. Niente processo neppure per l’educatrice Silvia Franco e per Marina Morelli, della cooperativa Aurora Domus che gestisce l’asilo e neppure per il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, Paolo Margutti. I sostituti procuratori Vitina Pinto e Davide Rocco hanno chiesto al giudice Giulia Masci di archiviare il caso e il magistrato ha deciso che nessuno è responsabile per questo infortunio.

"Il giudice delle indagini preliminari - dice il sindaco Bonaldi - afferma che nei miei confronti non è stata individuata alcuna condotta omissiva in rapporto causale con le lesioni subite dal piccolo né è stato possibile configurare in capo alla sottoscritta una colpa specifica o generica, soprattutto considerato che, non essendo a conoscenza della concreta organizzazione degli spazi dell’asilo nido comunale, non era da parte mia prevedibile né evitabile quanto accaduto. La mia principale preoccupazione, come madre, era costituita dalle possibili conseguenze per la salute del bambino e per lo stato d’animo dei genitori. Sono, però, sempre stata molto serena rispetto al procedimento penale e oggi sono felice di poter mettere la parola fine a questa mia vicenda giudiziaria".

Ma la famiglia del piccolo sin qui non ha ottenuto alcun risarcimento dall’assicurazione e continuerà a pagarsi le costose cure che devono essere affrontate per la riabilitazione della mano del piccolo. La famiglia ha in atto un contenzioso con l’assicurazione che a oggi non ha avanzato nessun rimborso e non avrebbe alcuna intenzione di trattare per un indennizzo al piccolo. "La vicenda giudiziaria non è ancora finita – sottolinea l’avvocato Leonardo Minoia di Lodi – in quanto abbiamo presentato opposizione alla decisione del giudice Giulia Masci inerentemente alle figure della responsabile della cooperativa Aurora Domus, Marina Morelli e dell’educatrice Silvia Franco. La nostra opposizione sarà discussa davanti al giudice l’11 di maggio prossimo". La vicenda diventa ancor più complessa, in quanto l’avvocato fa presente che l’assicurazione non ha avanzato alcun tipo di risarcimento. "C’è stata una proposta iniziale da parte dell’assicurazione che abbiamo ritenuto molto distante dalle nostre aspettative. Il danno al piccolo è sottovalutato. Si pensi che il dito interessato è della mano sinistra e il piccolo ha dimostrato di essere mancino. Dopo questo primo abboccamento, non seguito da alcuna offerta, noi abbiamo avanzato la nostra richiesta, che non è stata accettata".

L’assicurazione ha inteso attendere la deliberazione del giudice e, vista l’archiviazione, adesso si fa forte di questa decisione. "Vogliamo ribadire – conferma l’avvocato Minoia – che la famiglia ritiene di aver subito un danno ingiusto. Se siamo d’accordo sull’archiviazione nei confronti di sindaco e responsabile dell’ufficio tecnico, diverso è il discorso verso chi doveva sorvegliare. Si pensi poi che i tecnici intervenuti per le indagini hanno riferito che la porta non era pienamente in regola". Nel frattempo il bambino continua con le cure per il pieno recupero del dito.