Ammoniaca nell’ampolla della messa. Sul muro l’invito al prete: "Vattene"

Cremona, brutto scherzo sull’altare. Il parroco: "Sono tornati i Borgia"

Don Marino Dalé

Don Marino Dalé

Cre,ona, Ci risiamo. Stavolta al posto dell’acqua c’era l’ammoniaca, ma il parroco se ne è accorto e ha evitato il peggio. Stiamo parlando di don Marino Dalé, 50 anni, parroco di Gombito e di S. Latino e dall’inizio del mese anche di Formigara e Cornaleto, quattro piccoli comuni e frazioni del Cremonese. Ma don Marino da anni è vittima di scherzi anche pesanti, eppure lui ci ride sopra. «Sono tornati i Borgia – dice – e adesso dobbiamo scoprire chi è Lucrezia». Sì, perché questa volta qualcuno ha messo l’ammoniaca nell’ampolla dell’acqua della messa. Non in quella con la quale si allunga il vino, ma in quella con la quale al termine della comunione ci si deterge le mani. Ammoniaca per il parroco che alla fine della messa ha chiamato i carabinieri, anche se al momento non ha denunciato. 

«Perché non sono certo che non si sia trattato di uno sbaglio. E poi i preti in parrocchia sono tre e come facevano a sapere che ci sarei stato io sull’altare?» Ma non sarebbe stato difficile sapere a chi toccava la messa prima... D’altro canto è innegabile che qualcuno ce l’abbia con lui e cerchi di tanto in tanto di fargli ricordare che esiste. Perché quando tutto si acquieta, ecco che si riparte. Tutto comincia da una denuncia e una condanna che data 2013. Il vicesindaco scrive al parroco lamentandosi e si trova la lettera pubblicata sul giornalino della parrocchia. Denuncia per diffamazione e il giudice gli dà ragione, costringendo il parroco a pubblicare la sentenza sul giornalino della parrocchia aggiungendo un risarcimento. Che alcuni fedeli generosi pagano per lui. Tutto finito? Ma no. L’amministrazione cambia ma gli scherzi continuano.

Prima c’è da segnalare un furto di particole consacrate, sempre nel 2013 e poi uno scherzo incredibile. La nuova amministrazione, siamo nel 2016, viene multata perché sindaco e vice hanno potato alberi di un giardino pubblico utilizzando strumenti a motore senza il patentino. Fanno 3.000 euro di multa. Qualcuno entra in chiesa e prende il pacco dei giornalini e inserisce in ciascuno un falso appello nel quale si chiedono offerte per pagare la multa. Nasce un putiferio e il parroco, stavolta denuncia. Tutto finito? No. Arriva lo scherzo dell’ammoniaca. E il giorno prima di fare il suo ingresso a Formigara, il 30 settembre, qualcuno scrive sui muri del paese «Vattene». «Ma forse non si riferiva a me – sostiene don Marino – Non c’era il mio nome. Adesso però sono impegnato: devo trovare Lucrezia». E se la ride