PIER GIORGIO RUGGERI
Cosa Fare

A spasso per le campagne di Crema: tra natura, santuari e piatti tipici. L’itinerario da non perdere

Lungo il percorso merita una tappa Moscazzano dove Luca Guadagnino ha girato ’Chiamami con il tuo nome’

Crema: un percorso alla scoperta del territorio

Crema: un percorso alla scoperta del territorio

Crema (Cremona) – A piedi o in bici , di domenica o durante i giorni, itinerario completo, in bici e parziale a piedi. Si apre la stagione dove alcune strade secondarie aprono, la domenica, ai soli pedoni e ciclisti (tranne i mezzi autorizzati). Tra queste segnaliamo un giro nella campagna cremasca. La partenza deve essere dalla stazione di Crema e, dopo aver attraversato il centro (e magari gustato un caffè Cremaschino che fanno solo al bar Centrale di via Mazzini), ci si avvia verso la campagna, passando da viale Repubblica, piegando per via Adua, via Capergnanica, superando via Libero Comune e camminando per via Macallè, verso il cavalcavia che supera la tangenziale. Di lì si attraversa S. Michele e si arriva in aperta campagna dove, su una strada vicinale che si snoda sinuosa tra i campi coltivati.

Campagna a perdita d’occhio fino a Moscazzano, paese di circa 600 abitanti. Prima di entrare in paese, sulla sinistra, c’è il santuario Madonna dei prati, dove si svolge una frequentatissima sagra, a metà di luglio. La tradizione racconta che sulle rive dell’Adda fu ritrovata una statua della Beata Vergine che venne collocata in un oratorio presso le cascine Colombare, intitolato alla Madonna del Fango. Nel 1483 nelle campagne a nord di Moscazzano sorgeva già una chiesa dedicata alla Madonna dei Prati vetusta e cadente: il vescovo di Cremona autorizzò i domenicani ad utilizzarne i mattoni per costruire il nuovo edificio.

Dentro il borgo c’è villa Albergoni, chiusa al pubblico, recentemente venduta e teatro di molte riprese del famoso film ’Chiamami col tuo nome’. In paese c’è anche un ristorante, Salsamenteria Verdiana. Si prosegua entrando nel parco del Serio e andando verso Le Colombare, frazione nota per il celebre ristorante Hostaria S. Carlo. Chi arriva qui a piedi avrà percorso 11 chilometri e potrà dirsi soddisfatto e dopo il pranzo potrà rientrare. Durante il tragitto la pianura offre lo spettacolo degli uccelli che una volta erano migratori e oggi diventati stanziali, come i Guardabuoi che, in barba a tutte le leggi, convivono pacificamente con gli Ibis, arrivati dall’Egitto e mai più ripartiti. Sulle rive delle rogge facile vedere Aironi cenerini e, non sempre, qualche esemplare di Airone bianco, molto maestoso. In cielo non è raro vedere i Gheppi, falchi territoriali che arrivano dalla montagna bergamasca e, a volte, la maestosa Poiana.